Addirittura di “bellezza della velocità”, capace di arricchire “la magnificenza del mondo”, parlava Filippo Tommaso Marinetti nel suo Manifesto del Futurismo. Ma il poeta non fu certo il solo a elogiare i brividi e l’adrenalina che la velocità sa regalare; come lui, anche Leopardi, Boccioni e Kundera, giusto per citare qualche esempio.
A lungo è sembrato infatti che il futuro viaggiasse su una linea retta e che per di più lo facesse a tutta velocità. E in effetti l’avvento della tecnologia ha accelerato i tempi con cui pensiamo e comunichiamo, ma allo stesso tempo li ha anche complicati, e quindi paradossalmente li ha rallentati.
Così ha dettoBill Gates a riguardo: «Il computer più nuovo al mondo non può che peggiorare, grazie alla sua velocità, il più annoso problema nelle relazioni tra esseri umani: quello della comunicazione. Chi deve comunicare, alla fine, si troverà sempre a confrontarsi con il solito problema: cosa dire e come dirlo».
Un conto è infatti la velocità fisica, quella dell’azione; un altro la velocità del pensiero, quella del dire, dell’ascoltare e del recepire correttamente. Un distinguo non da poco, soprattutto se consideriamo che qualora lo scambio di informazioni sia deficitario, si registrano maggior lentezza, pesantezza e farraginosità, che di default fanno lievitare i costi.
«Il computer più nuovo al mondo non può che peggiorare, grazie alla sua velocità, il più annoso problema nelle relazioni tra esseri umani: quello della comunicazione. Chi deve comunicare, alla fine, si troverà sempre a confrontarsi con il solito problema: cosa dire e come dirlo»
Per questo non possiamo assolutamente permetterci di sbagliare, dobbiamo individuare la giusta sintesi e il tempo corretto. Questo vale nella comunicazione orale come in quella scritta. Abbiamo poco tempo per confezionare i tanti messaggi che mandiamo nel quotidiano. Dobbiamo essere veloci nel rispondere, senza penalizzare la ponderatezza della riflessione e pregiudicare il contenuto e l’efficacia del messaggio.
Qui come altrove soccorre la disponibilità di strumenti che ci possano aiutare a essere veloci nello scrivere e del pari chiari, sintetici, autorevoli e fruibili. Se no, non solo non ci capiranno, ma non ci leggeranno nemmeno. Perché il tempo è prezioso per tutti.
Ci sembrerà di non aver spiegato abbastanza, quanto avremmo voluto, lo sappiamo. Ma di necessità, virtù: l’importante non è infatti dire tutto, ma dire ciò che è utile per noi e per chi ci sta di fronte alla velocità giusta. Solo se entrambi avremo tratto del valore e dell’utilità dalla nostra comunicazione, potremo ritenerci soddisfatti. Tutto il resto sono chiacchiere e distintivo.
“Speed limit – Ingrana la marcia giusta nell’era della scrittura 4.0”. Un evento di Bridge Partners®, in programma giovedì 5 ottobre 2017 dalle 18:30 alle 20:30, presso la redazione de Linkiesta in via G.B Morgagni 6 a Milano. Leggi qui per saperne di più e per prenotare gratuitamente il tuo posto