Nel mondo del lavoro del terzo millennio siamo tutti chiamati a sviluppareun atteggiamento mentale creativo e innovativo. La sfida è insidiosa perché le persone intorno a noi, i nostri capi, i nostri colleghi, i nostri clienti raramente ci dicono esplicitamente “Devi essere più creativo”. Se lo aspettano e basta. Alla fine è proprio quella piccola grande innovazione non richiesta a rendere possibili i nostri successi.
Il problema è che abbiamo una visione stereotipata dell’innovazione e della creatività. Le associamo all’estro dell’artista, all’intuizione “folle” dello “startupper”, alla scoperta dello scienziato. Così molti guardano all’innovazione come a una prospettiva lontana, coltivabile solo da pochi eletti. Per questo sarebbe molto importante smitizzare l’innovazione abbracciandone una visione più “impiegatizia”. Non c’è bisogno di essere un genio “disruptive” per essere innovatore. Tutti nel nostro piccolo possiamo essere innovatori. Cosa fare per sviluppare una mentalità creativa?
Ecco 4 buone regole da seguire:
1) Non censurare. Spontaneamente tutti noi, chi più chi meno, in famiglia e sul lavoro, di tanto in tanto ci «ritroviamo tra le mani» un’innovazione: un nuovo tipo di look, di menù, di email, di organizzazione del tempo e degli spazi. Negli ambienti creativi questi cambiamenti non vengono censurati, non vengono ridicolizzati e non vengono «messi alla prova» con piglio critico e scettico. Il creativo è per sua natura uno sperimentatore. Sperimentare un nuovo passo, una nuova ricetta, un nuovo slogan espone a figuracce. Fa parte del gioco. È importante per questo motivo avere intorno persone che non giudicano e non ridicolizzano.
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