A marzo le sedute aula della Camera saranno aperte solo il mercoledì. Le commissioni saranno riunite solo per i provvedimenti urgenti. Il motivo è ovviamente legato all’emergenza sanitaria del coronavirus. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il governo ha inoltre deciso di rinviare sine die il referendum sul taglio dei parlamentari, che verrà quindi «sospeso» a data da destinarsi. Entro il 20 marzo si procederà a una nuova convocazione.
Quanto al prossimo decreto “anti coronavirus”, il governo ha stanziato 7,5 miliardi di euro per il sostegno all’economia, quasi il doppio dei 3,6 miliardi annunciati la scorsa settimana dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il consiglio dei ministri ha approvato la relazione che prevede l’innalzamento del deficit rispetto al Pil dello 0,35% (pari a 6,35 miliardi) rispetto ai saldi programmatici attuali. La relazione dovrà essere sottoposta al Parlamento nella prossima settimana, e solo successivamente potrà essere varato il decreto legge da parte dell’esecutivo. I campi di intervento del decreto saranno tre: incremento del servizio sanitario pubblico, protezione civile e forze ordine; misure di sostegno del reddito e ampliamento degli ammortizzatori sociali («nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus», ha detto Gualtieri); sostegno alle aziende nei territori e per i settori maggiormente colpiti. A questo si aggiungerà una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario. «Anche questo secondo decreto non esaurisce le misure per l’economia», ha precisato Gualtieri. «Stiamo lavorando in modo da assicurare tempestività delle risorse. Il governo è al lavoro per accelerare anche lo sblocco degli investimenti e il sostegno alla crescita».