Tra le diverse novità introdotte lo scorso 17 marzo dal decreto Cura Italia, una riguarda il settore delle assicurazione auto e moto. In particolare, il prolungamento della validità della propria polizza a 30 giorni dalla scadenza. Ciò significa che chi possiede un’auto con assicurazione in scadenza tra il 21 febbraio e il 30 aprile 2020 potrà circolare un mese senza incorrere in sanzioni. «Si tratta di un’estensione della tolleranza di 15 giorni già prevista dalla precedente normativa e che puntava ad andare incontro all’utente distratto che, per un motivo o per l’altro, tardava nel rinnovo dell’Rc», spiega Emanuele Anzaghi, vicepresidente del comparatore Segugio.it. La nuova finestra temporale, però, non vale in automatico anche per le garanzie aggiuntive, come furto e incendio per esempio; una possibilità lasciata alla discrezione delle singole compagnie assicurative.
E dopo la scadenza dei trenta giorni cosa succede? «Il guidatore ha di fronte a sé due possibilità. Nel caso in cui rinnovi con la medesima compagnia, il mese di vantaggio viene sostanzialmente perso dal momento che la nuova polizza avrà come inizio la data di scadenza della precedente. Per chi decide di cambiare, invece, l’inizio della nuova polizza coinciderà con la data di attivazione», chiarisce Anzaghi. Un comportamento, quest’ultimo, già utilizzato da una parte degli utenti che, in questo modo, con il cambio da una compagni all’altra, ragionavano secondo la logica del prezzo più basso sfruttando le promozioni e le politiche di scontistica attuate dalle compagnie per attrarre nuovi clienti.
Possibilità che, durante la pausa forzata dovuta al lockdown del Paese, in molti stanno considerando. Per quanto riguarda il mese di marzo, infatti, l’osservatorio di Segugio.it (aggiornato al 3 aprile) ha notato una riduzione del -17% del tasso di rinnovo. Un numero destinato a diminuire ma sintomatico di un attendismo pragmatico da parte dei clienti che, tuttavia, non è esente da rischi: «Se il mezzo non assicurato è lasciato in un luogo pubblico, magari parcheggiato lungo la strada come capita nelle grandi città in cui i box auto sono davvero merce rara, in caso di controllo delle forze dell’ordine si può incorrere in una sanzione e nella requisizione del mezzo», avverte Anzaghi. Una situazione ancor più rischiosa nel caso in cui il mezzo si trovasse coinvolto in un incidente stradale, nonostante sia fermo. «Ancora molto guidatori – conclude Anzaghi – associano l’assicurazione al solo momento della circolazione su strada, ma l’assicurazione protegge dal rischio su tutto il suolo pubblico; a mezzo fermo o in movimento che sia».