La Commissione europea ha avviato due indagini antitrust per valutare se le regole di Apple per gli sviluppatori di app per la distribuzione sull’App Store violino le regole di concorrenza dell’Unione europea. Le indagini riguardano l’uso obbligatorio del sistema di acquisto in-app proprietario di Apple e le restrizioni sulla capacità degli sviluppatori di informare gli utenti di iPhone e iPad su possibilità di acquisto alternative più economiche al di fuori delle app. Al momento chi possiede uno smartphone con il software della multinazionale di Cupertino può scaricare solo app native (non basate sul Web) tramite l’App Store.
Le indagini sono partite dopo due reclami separati. Il primo da parte di Spotify nel marzo 2019 che ha protestato contro le regole negli accordi di licenza di Apple con gli sviluppatori e alle Linee guida per la revisione dell’App Store associate e al loro impatto sulla concorrenza per i servizi di streaming musicale. Il secondo reclamo è arrivato a marzo del 2020 da un distributore di e-book / audiolibri con lamentele simili ma per quanto riguarda il mercato dei libri.
«Dobbiamo assicurarci che le regole di Apple non distorcano la concorrenza nei mercati in cui Apple è in concorrenza con altri sviluppatori di app, ad esempio con il suo servizio di streaming musicale Apple Musica o con Apple Books. Ho quindi deciso di dare un’occhiata alle regole dell’App Store di Apple per capire se sono conformi alle regole di concorrenza dell’Unione europea», ha dichiarato la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager, responsabile della politica sulla concorrenza.
La Commissione teme che le restrizioni di Apple possano falsare la concorrenza per i servizi di streaming musicale sui dispositivi dell’azienda di Cupertino. I concorrenti di Apple hanno deciso di disabilitare del tutto la possibilità di abbonamento in-app o hanno aumentato i loro prezzi di abbonamento nell’app e trasferito la commissione della multinazionale ai consumatori.
Inoltre Apple ha il pieno controllo del rapporto con i clienti dei suoi concorrenti che si iscrivono all’app nell’App store. Così no si comporterebbe più da arbitro ma da giocatore. intermediario. Bruxelles dovrà capire se l’azione di Apple ha violato l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che punisce gli accordi anti concorrenziali tra imprese o l’articolo 102 sull’abuso di posizione dominante.
Quanto tempo ci vorrà? Non si può dire con certezza perché non esiste un termine legale per la conclusione di un’indagine antitrust. Può durare settimane come mesi o anni. Dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità del caso, la misura in cui le società interessate cooperano con la Commissione e l’esercizio dei diritti della difesa da parte della multinazionale coinvolta.