La redazione de Linkiesta da qualche giorno ha lasciato la sua casa, che in realtà non vedeva da fine febbraio, ma che adesso non ha più scaffali, libri, scrivanie, viaggi e fogli di giornale, in attesa di futura destinazione. Noi di Gastronomika, che quella redazione non l’abbiamo mai frequentata perché non c’eravamo ancora, ci siamo comunque adeguati alla malinconia generale: alla fine era casa un po’ anche nostra, in prospettiva.
E quindi, per tirarci su il morale, abbiamo deciso di fare quello che negli scorsi due mesi (ebbene sì, sono già passati due mesi dal lancio, ci avete fatto gli auguri?) non abbiamo mai avuto modo né tempo di fare: incontrarci.
Non allarmatevi, nessun assembramento: abbiamo solo indetto una riunione di redazione su Zoom, e ci siamo guardati in faccia, visto che la maggior parte di noi non conosceva la maggior parte degli altri se non per messaggi in chat e per gli articoli scritti per il giornale.
Sono bastati quei 40 minuti (va beh, poi ne abbiamo fatta un’altra di altri 40 minuti, perché alla fine ci stavamo divertendo molto!) per identificare finalmente i tipi umani che caratterizzano il gruppo. Manterremo il segreto.
Vi sentite meglio? Forse è merito della pandemia. E del vostro nuovo rapporto con il cibo. Di sicuro non possono essere i numeri del post-coronavirus: il mondo del cibo tiene, ma se gli diamo una spinta è meglio.
In ogni caso, adesso che siamo stati rinchiusi lo possiamo dire a ragion veduta: perché uscire di casa se possiamo acquistare qualsiasi cosa comodamente dal divano? Dallo stesso divano possiamo anche scoprire tutto sul mondo del vino: se ordinate quello della casa, magari è l’occasione giusta per smettere. Che cosa ne penserebbe il nostro autore autoproclamato enofighetto?
Ma se proprio pensate di uscire, va provato il primo ristorante che ha in carta solo gelati, e anche i 20 sapori più pazzi per l’estate che sta per arrivare. Se non vedete l’ora di un cono gusto Ketchup, Carbonara, Insalata o Mortadella sappiamo dove mandarvi. La redattrice che ha scritto il pezzo ha seguito la riunione da un pranzo, da un aperitivo, da una cena e da una degustazione. Non dubitiamo che sia affidabile.
Prima della pandemia non sarebbe stata una notizia, oggi invece lo è: nella villa liberty di Codogno ritornano le cene sotto le stelle. E a noi è spuntato un grande sorriso, scoprendolo.
La riflessiva del gruppo si ostina a mandarci foto meravigliose di cucine contemporanee, scatenando i desideri di ristrutturazione di tutti: questa settimana ci ha spiegato che non si destruttura solo la carbonara, ma anche i pensili e gli stipetti. Ha detto anche “per ripensare tutte le funzioni tradizionali in chiave nomade, trasversale, camaleontica” ma non siamo sicuri di aver capito bene che cosa intendesse.
Nel gruppo c’è anche la prof: a lei dovete la summa di tutte le esperienze enogastronomiche che potete fare dal Trentino alla Sicilia. Se ci andate, brindate anche a lei, tra un pic nic nei filari e una seduta di yoga in vigna.
Dalla nostra inviata in California (che ha bigiato la riunione, giustificandosi con il fuso orario) un’indicazione che accogliamo con entusiasmo: non dobbiamo per forza far sembrare attraente un pasto prima di consumarlo davanti a una scrivania, pare che ‘brutto ma buono’ is the new black.
La redattrice che si è autodefinita ‘graffiante’ ha fatto il suo sporco lavoro e si è indignata per gli indignati: che è un po’ come essere intolleranti alle intolleranze. L’importante è che nessuno tocchi il Negroni. Giusto o sbagliato, lasciamo decidere a voi.
Se per domenica a pranzo volete stupire i convitati, sappiate che abbiamo quello che fa per voi: è la torta di mele più bella del mondo. Sfortunatamente, non è facilissima da realizzare. Ma anche solo guardarla potrebbe bastare.
Per merito della motivatrice ufficiale, la coach di redazione, avete da leggere tutti i finalisti del Bancarella Cucina. E anche la nostra rassegna stampa internazionale: l’ha commentata l’intellettuale del gruppo, chissà se capiremo tutti i riferimenti.
Ma soprattutto, avete tutto il week end per fare una cosa importantissima: mettervi la mascherina, uscire, andare in edicola e comprare Linkiesta, di carta.
Ci raccomandiamo, leggetela bene: ha detto il direttore che lunedì interroga. Se non siete pronti, almeno fatevi fare la giustificazione da uno degli chef che ci ha regalato le sue ricette.
Buona cucina!
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