World Food ProgrammeIl Programma alimentare mondiale ha vinto il Nobel per la Pace

L’annuncio: «Per i suoi sforzi nel contrastare la fame, per il suo contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per essere determinante negli sforzi di prevenzione delle guerre che sfruttano la fame come arma»

Il Premio Nobel per la Pace 2020 è stato assegnato al Programma alimentare mondiale (WFP).

«Per i suoi sforzi nel contrastare la fame, per il suo contribuito nel migliorare le condizioni di pace nelle aree interessate da conflitti e per essere determinante negli sforzi di prevenzione delle guerre che sfruttano la fame come arma» è stato l’annuncio.

Il Programma alimentare mondiale, la cui sede è a Roma, è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e la più grande organizzazione umanitaria del mondo. L’agenzia assiste una media di 100 milioni di persone in 78 paesi del mondo.

Il vincitore quest’anno è stato scelto tra 318 candidati, il quarto numero più alto di sempre. Fra i nomi più quotati c’era quello di Greta Thunberg, la giovane svedese diventata simbolo della lotta al cambiamento climatico. E gli attivisti di Hong Kong, la Nato, il leader indigeno brasiliano e ambientalista Raoni Metuktire, il trio di whistleblower di Julian Assange, Edward Snowden e Chelsea Manning, nonché l’ex primo ministro greco Alexis Tsipras e la sua controparte macedone Zoran Zaev. In lizza anche il russo Alexei Navalny. Tra le organizzazioni, invece, ci sarebbe anche il movimento Black Lives Matter, per aver riportato i temi del razzismo sistemico e la brutalità della polizia all’attenzione globale.

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