NovitàBianca: relax sul lago di Annone con Petrosino in cucina

Il giovane chef dell’anno secondo la guida Michelin trasloca da Bologna a Oggiono e diventa il protagonista della rinascita del Relais, bomboniera brianzola. Ideale scelta per un fine settimana di gusto e benessere

Quando lasci la statale Milano Lecco e giri per il lago di Annone ti pare che il mondo, qui, sia diverso da quello che ti sei appena lasciato alle spalle. Da quella strada a due strette corsie, da quei capannoni e dalla Brianza che produce, ti trovi in pochi minuti e in una manciata di chilometri immerso in un ambiente tranquillo, nella pace delle ninfee e del canneto, la tipica vegetazione che caratterizza queste acque.

Questo lago morenico, sconosciuto ai più, è il teatro naturale di una gustosa novità, che gli appassionati e la critica hanno celebrato con grande favore: Emanuele Petrosino, premiato dalla guida Michelin come “Giovane chef dell’anno” nel 2019, ha lasciato Bologna e i Portici per venire in questo buen retiro lacustre, a pochi chilometri da Milano, Bergamo e Como, per deliziarci con la sua cucina che prima di tutto colpisce per la sua bellezza e per la sua cromaticità.

Bianca Relais è il posto giusto se siete alla ricerca di un’oasi di pace, dove dedicarvi qualche ora di conforto, nella quale abbinare una cena che vale la pena di provare a una notte in una delle romantiche camere vista lago.

Lasciatevi accompagnare nel percorso gustativo nella sala completamente affacciata sul panorama, che abbraccia Civate e Annone e vi conduce in questa degustazione fatta di tante, tantissime buone scoperte che si susseguono e vi permettono di scoprire passo a passo la mano tecnica e sicura dello chef trentaquattrenne, originario della provincia di Latina.

Il curriculum non lascia spazio a dubbi, qui c’è tutta la Francia nel cuore e nelle mani, e tanta Italia di altissimo livello, a conferma della sua idea di promozione dei prodotti di tradizione: fin da giovanissimo Petrosino si è diviso tra le cucine di Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba (CN), di Christopher Coutanceau di La Rochelle in Francia, del Maison Pic a Valenza (sempre in Francia), della Taverna Estia di Brusciano (Na) al fianco dello chef Francesco Sposito, del Danì Maison di Ischia (Na) con Nino di Costanzo e del ristorante I Portici di Bologna, dove ha conquistato la sua prima stella personale come executive chef.

«La mia cucina – ha spiegato Petrosino – è oggi legata ai ricordi. Questo perché la “memoria del gusto” mi spinge alla ricerca continua della tradizione e il risultato lo coniugo in chiave campana. Non c’è un’identità nei miei piatti se non quella derivante dalla mia personalità e ogni cliente può scoprirla attraverso il percorso proposto in ciascuno dei menù degustazione. Scelgo solo prodotti italiani per i miei piatti: non sono per il chilometro zero, ma per il chilometro buono».

Si può scegliere alla carta, ma lo chef ha anche ideato quattro percorsi degustativi: Italialand, che spazia dal Tortello di Parmigiano Reggiano alla Fassona piemontese, Nel Blu… chiaramente ispirato al mare e che vede protagonisti la triglia, gli scampi e il dentice, Chef, pensaci tu… che valorizza le migliori materie prime disponibili dall’orto di Bianca e sul mercato, e Crostacei e Champagne.

I piatti che vi sorprenderanno? Sicuramente “Tra mare e lago: insalata di mare versione 2020”, e un azzeccato terra e mare, “Scampone e faraona con cavolfiore e mela verde”. Lo chef sostiene sia di assoluta ispirazione francese, ma noi ci abbiamo visto un bel rimando al Giappone e sicuramente è italianissimo nella materia prima e nell’esecuzione. A dimostrazione di quanto la cucina di Petrosino sia poliedrica e riesca a condensare in un piatto tanti punti di vista differenti. 

Il racconto delle ricette e il servizio sono condotti con piglio sicuro da un giovane maître professionale ma mai affettato, Roberto Filippelli, piacevole nel porsi e abile nel racconto, accogliente e ironico: nessun timore da grande tavola, ma servizio di livello che vi farà sentire coccolati e mai a disagio, portati per mano alla scoperta di un bel racconto gastronomico.

E dopo tante delizie per il palato e una tortina cadeau che vi accompagna in una deliziosa confezione, potete dormire semplicemente salendo le scale, in questo Relais recentemente oggetto di una ristrutturazione che ha portato alla creazione di 10 deliziose camere, e che fa parte di les Collectionneurs: una community, presieduta dallo chef Alain Ducasse e che pone grande attenzione alla componente “cucina”, che riunisce ristoratori, albergatori e viaggiatori.

Qualche chicca? La vasca idromassaggio sul terrazzo, vista lago naturalmente, e la sauna direttamente in camera, ma anche la carta da parati diversa che caratterizza ogni camera, sempre con un tocco unico per non fare ‘albergo’ ma dimora accogliente e elegante.

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