Riassuntismi Non avere paura del cibo (ma del virus sì)

Quello che forse non avete letto questa settimana, a punti e con chiarezza: per rivedere gli ultimi sette giorni con un po’ di giusto distacco. E scoprire tutto ciò che può rendere il nostro fine settimana migliore. Almeno fino al prossimo DPCM

Prima di tutto, eccola qui: Gastronomika è anche di carta, e insieme a Linkiesta, Europea e Il mondo che verrà vi aspetta in edicola a Milano e Roma. Potete anche prenotarla online e ve la spediamo a casa. Se l’avete già sfogliata, aspettiamo le vostre impressioni: stiamo lavorando al prossimo numero e ci interessano molto i vostri suggerimenti. 

Ma veniamo a quello che è successo negli ultimi sette giorni: a noi sono sembrati anni. 

La settimana appena trascorsa è stata la più complessa e dura, per il settore della ristorazione. 

Lo è stata anche per noi, sempre in bilico tra il desiderio di continuare a fare il nostro lavoro e la sensazione che la narrazione gastronomica tradizionale sia totalmente fuori posto, in giorni come questi. 

Ci siamo dati tempo per riflettere, poco ma di valore, e abbiamo deciso che cercheremo di consigliarvi come abbiamo sempre fatto luoghi prima di tutto sicuri, e attività che siano in linea con la contingenza del periodo: sobrietà e rigore, con la frivolezza che possiamo, visto il tema che stiamo trattando. Ritorniamo all’assetto della nostra partenza, insomma: per viaggi, degustazioni e lifestyle ci sarà tempo.

Proprio per questo, siamo stati accanto a chef e patron che hanno dovuto modificare radicalmente, per la terza volta in pochi mesi, i loro format gastronomici. Non senza polemiche contro un decreto che pare colpire senza senso e sempre le stesse categorie

Per aiutare chi ha deciso comunque di provarci anche questa volta, abbiamo ideato due nuove rubriche quotidiane. 

CopriFuoco ci porta ogni giorno alle 18, sul profilo Instagram di Linkiesta, dentro alle cucine proprio nel momento in cui i fornelli si spengono e le serrande si abbassano. 

Abbiamo già dialogato con una decina di chef e da tutti abbiamo imparato che cosa significa questo momento per chi vive di ristorazione. 

È nato anche “Chi c’è per cena” che ogni giorno vi accompagna alla scoperta dei delivery più interessanti delle tante città italiane, quelli che secondo noi stanno offrendo un’idea, oltre che un servizio. Visto che ordiniamo e ordineremo sempre di più a domicilio, ci siamo chiesti qual è lo stato dell’arte del settore. 

Cerchiamo anche di continuare a farvi viaggiare con la mente, raccontandovi personaggi, realtà e idee che vale la pena condividere. 

E diamo spazio ai nostri pezzi per capire meglio il mondo dell’enogastronomia: proviamo a spiegare quali problemi si nascondono in cucina per una donna che vuole diventare chef, a che cosa servono i concorsi sul vino, com’è la filiera del vino e da dove proviene il caffè che beviamo ogni giorno. 

Ci siamo chiesti anche se c’è un legame tra siccità e allevamenti intensivi. E cerchiamo di mettere in luce quello che c’è dietro a un’attività ristorativa: forse conoscendo meglio il settore scopriremo perché alcune delle cose che abbiamo sempre dato per scontate non lo sono affatto, e quali sono i problemi che quotidianamente chi possiede un ristorante deve affrontare. 

Vi aiuteremo anche a trascorrere i momenti domestici con qualche strumento in più: è il caso di sapere che cosa farsene delle bucce, non perché siamo in tempo di guerra e dobbiamo risparmiare, ma perché Lisa Casali ci dimostra che contengono spesso la maggior pare dei nutrienti che noi cerchiamo in frutta e verdura, e allora perché gettarli? 

E infine continueremo a offrirvi consigli non richiesti (ma utilissimi, converrete con noi) su cosa comprare, vedere, mangiare, leggere e bere

Se un po’ di riflessione è d’obbligo, la leggerezza ci salverà il sistema nervoso. 

Buona cucina, e buon fine settimana.

Anna 

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