Miti5 calici da provare una volta nella vita, secondo Jules Gaubert Turpin

Dopo il successo di “Le carte del vino”, gli amanti del buon bere più giramondo dell’editoria, tornano con storie piene di aromi, gusti, sfumature, racconti colti tra le vigne, imbottigliati con cura perché possano raggiungere ogni angolo del globo

Orange wine (Georgia)

Qui è dove tutto è cominciato per il vino: in Georgia, 8.000 anni fa. L’Orange Wine è una bella scoperta aromatica: un vino bianco fatto come un rosso. In altre parole, le bucce vengono conservate per la fermentazione. Un vino intenso e sorprendente.

Mezcal (Mexico)

Probabilmente l’alcolico più legato al suo territorio d’origine. Per questo distillato di agave, tutto proviene dallo stesso luogo e i metodi di fabbricazione si tramandano di padre in figlio (o madre in figlia). Ho avuto la fortuna di poter visitare una mezcaleria vicino a Oaxaca in Messico, un’esperienza indimenticabile.

Sake (Japan)

Parliamo spesso di alcolici provenienti dalla frutta ma qui tutto proviene dal riso. Il sake risuona con l’eccellenza e la precisione dell’arte di vivere giapponese. Il sakè è l’accompagnamento perfetto sia per il pesce che per la cucina asiatica.

Absinthe (France & Switzerland)

Il gusto del proibito, l’absinthe è tra gli unici alcoli che furono proibiti in Europa nel XX secolo. Oggi tutti ne conoscono gli ingredienti, ma nessuno conosce la ricetta. È un segreto custodito da ogni famiglia. Sta a voi decifrarlo.

Ice Cider (Quebec, Canada)

Proprio per il suo metodo di produzione, questo alcool vale la deviazione. Un coltivatore di sidro ha trovato una varietà di mela che, una volta matura, non cade dal suo ramo, così ha lasciato i frutti sul loro albero durante l’inverno e il freddo ha poi iniziato la fermentazione all’interno della mela. Questo processo è possibile solo in regioni estremamente fredde come il Quebec.

Preparatevi a un nuovo viaggio con Adrien e Jules. Dopo il successo de “Le carte del vino”, gli autori tornano con le loro cartine illustrate, piene di informazioni e storie. Terminate tutte le regioni visitate del mondo e i vini che vi si producono, i due affrontano un giro del mondo in 80 bicchieri. Ottanta tra le più diffuse o più tradizionali bevande alcoliche al mondo. Attraverso tutti i continenti ci porteranno alla scoperta di prodotti notissimi come l’amaro, la grappa e il limoncello italiani, le birre d’abbazia belghe e le porter inglesi, passando per il bourbon statunitense, il whisky scozzese o giapponese, l’armagnac e il cognac francesi, il saké, il pisco peruviano e altri nomi ben più curiosi, tutti da scoprire, come lo huangjiu cinese, l’arak di Bali, l’airag monogolo, il torrontés argentino, il sodabi del Benin…

 

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