La seconda ondata del virus irrompe nella ripresa economica italiana. E ci vorrà molto tempo per recuperare i punti di Pil persi a causa della pandemia. È questa, secondo quanto anticipa La Stampa, l’analisi della Commissione europea che oggi pubblicherà le sue stime economiche.
I numeri definitivi verranno svelati stamattina dal commissario Paolo Gentiloni. Il calo del Pil nel 2020 dovrebbe essere inferiore a quello stimato a luglio da Bruxelles, fermandosi al -9,9%, mentre prima della pausa estiva le previsioni segnavano un -11,2%. Ma c’è da dire che le previsioni fotografano la situazione di due settimane prima, e quindi non tengono conto delle misure restrittive ulteriori adottate dal governo, che finiranno inevitabilmente per peggiorare la recessione nel 2020.
Per nulla confortanti i dati per il prossimo biennio. La Commissione taglia le stime di crescita del Pil italiano nel 2021, che non andrà oltre il 4,1% (a luglio stimava il 6,1%). Ancora più ridotta la crescita del 2022, che sarà secondo Bruxelles al 2,8 per cento. Facendo accrescere il divario con i Paesi del Nord.
Quest’anno il deficit sarà al 10,8%, in linea con quanto indicato dal governo nella Nadef. Nel 2021 dovrebbe attestarsi al 7,8 per cento, per poi scendere al 6% nel 2022.
La Commissione europea vede un ulteriore calo del Pil dell’Eurozona. Ma non è stato semplice preparare stavolta la previsioni economiche. La parola d’ordine che domina è «incertezza».