Valori non negoziabiliIn Europa la democrazia è un diritto inalienabile

Il capo del Movimento europeo in Italia invia una lettera aperta ai leader Ue in vista del summit del 10-11 dicembre: «L'idea di trasformare il NextGenerationEu in un trattato intergovernativo è errata, poiché non comporterà alcun debito pubblico europeo ma venticinque debiti nazionali»

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Gentile Presidente David Sassoli
Caro Presidente Charles Michel
Gentile Cancelliere Angela Merkel
Gentile Presidente Ursula von der Leyen

Chiediamo alle istituzioni europee di adottare con urgenza una dichiarazione comune breve e inequivocabile che confermi che “in Europa la democrazia è un diritto inalienabile e non negoziabile”.

Questa dichiarazione deve:

Tenere fermo il fondamento e l’eredità del sistema democratico, il suo concetto pratico e gli elementi fondamentali dello Stato di diritto, come la trasparenza, la responsabilità, il processo democratico per l’emanazione della legge, la certezza del diritto, il divieto di arbitrarietà, l’accesso alla giustizia prima dell’indipendenza e tribunali imparziali, rispetto dei diritti umani, non discriminazione e uguaglianza davanti alla legge

Si tenga presente che l’adesione (art. 49 TUE) e l’adesione (art. 6 TUE) all’Unione Europea include la supremazia del diritto, l’equilibrio istituzionale, il controllo giurisdizionale, i diritti fondamentali (procedurali) compreso il diritto a un rimedio giudiziario nonché i principi di uguaglianza e proporzionalità.

Il pieno rispetto di tutti questi principi esclude qualsiasi compromesso sull’interpretazione delle regole europee nell’attuazione degli atti giuridici, economici, politici e finanziari dell’UE.

Con questo in mente, non c’è spazio per ipotetici “piani B”:

La strada verso una cooperazione rafforzata è bloccata dal Trattato: la NextGenerationEU si fonda sull’articolo 175 TFUE sulla coesione economica, sociale e territoriale e l’articolo 326 TFUE vieta una cooperazione rafforzata che viola questa coesione

L’idea di trasformare la Next Generation UE in un trattato intergovernativo è errata, poiché non comporterà alcun debito pubblico europeo e venticinque debiti nazionali.

I governi polacco e ungherese potrebbero bloccare il quadro finanziario pluriennale e portare a un aumento del massimale delle proprie risorse, ma solo indirettamente il NextGenerationEu

Il veto di Polonia e Ungheria potrebbe alimentare il discorso su Polskexit e Magyexit creando inevitabilmente un profondo divario tra i due governi e i loro cittadini, la maggior parte dei quali vuole rimanere ancora di più della maggioranza che voleva entrare nell’UE nel 2003.

È importante consentire ai partiti politici europei e alle organizzazioni della società civile di promuovere le convenzioni dei cittadini a Varsavia e Budapest per discutere del rapporto con l’UE come spazio pubblico della conferenza sul futuro dell’Europa.

È ora necessario e urgente riformare l’Unione europea e stabilire un nuovo Trattato costituzionale con paesi e persone che accettano di abbandonare l’inefficiente metodo intergovernativo e costruire un nuovo sistema democratico, equo e inclusivo.

*Pier Virgilio Dastoli è Presidente Movimento Europeo – Italia