Anche l’Africa ha la sua “polenta”. E su TikTok è una delle mode del momento: il fufu. Questa ricetta che spopola tra gli appassionati del social è un piatto realizzato con farine e tuberi lessati e schiacciati. Ne esistono mille varianti e molti tiktoker stanno producendo i video con le ricette che hanno milioni di visite in tutto il mondo. L’hashtag #tufu è diventato infatti uno dei trend del momento, con 101 milioni di visualizzazioni totali.
E su Youtube hanno addirittura creato un montaggio dei video pubblicati su Tiktok che parlano di questo piatto.
Ma perché?
A volte, per fortuna, capita che da qualcosa di estremamente negativo nasca qualcosa di estremamente positivo o comunque di piacevole. Qualche tempo fa, TikTok è stato teatro di una fastidiosa reazione in salsa razzista ad un video di Princess Joan, creator di origini africane con oltre 130mila follower sul social. La ragazza ha pubblicato un video ironico in cui riprendeva l’audio di un’altra creator di origini ghanesi, Eveline Sukali, che spiegava scherzosamente di non mangiare mai con la forchetta, perché abituata a mangiare con le mani e perché la forchetta in qualche modo alterava il sapore del cibo.
I commenti negativi non si sono fatti attendere: i più gentili, si fa per dire, parlavano di galateo a tavola, i peggiori incalzavano sostenendo che solo gli animali mangiano con le mani (con quali mani, poi, ci verrebbe da chiedere). Da qui sono nati una serie di video nei quali altri ragazzi di origine africana gustavano felicemente piatti della loro tradizione con le mani. Uno in particolare ha attirato la curiosità dei coetanei: il fufu. Un po’ per la sua consistenza, un po’ per l’evidente soddisfazione di chi lo stava mangiando. I commenti sotto questi video sono diventati una richiesta all’unanimità di ricette del fufu, dove trovarlo, con cosa accompagnarlo.
Alcuni hanno tentato l’esperimento con risultati disastrosi ed esilaranti, altri hanno avuto successo prendendosi i complimenti degli esperti di cucina africana. Insomma, da un episodio sgradevole è nata invece una catena di amicizia e scambio di consigli, di solidarietà gastronomica e di scoperta di un piatto nuovo, che molti non conoscevano.
Il fufu è una tipicità della cucina del Ghana. Nasce, secondo tradizione, al tempo dell’Impero Ashanti, lo Stato precoloniale che fu indipendente tra Settecento e Ottocento. Il fufu poi si è diffuso in buona parte dell’Africa del centro e dell’ovest, grazie ai migranti che si sono spostati in Costa d’Avorio, Nigeria e Togo, Gli ingredienti principali hanno molto amido, come la manioca e i platani. Vengono cotti in acqua e poi macinati in un mortaio di legno, impastandoli grazie a un po’ d’acqua. Questo impasto simile a una polenta, poi, diventa un condimento per secondi piatti di carne.
Oggi i tuberi macinati si trovano anche in polvere e sono pronti da cuocere con un po’ di acqua calda. La modernità impone anche la velocità, ed ecco perché questa versione di fufu si prepara al microonde.
Ma cosa significa fufu? L’origine è molto antica (ci sono fonti che attestano la presenza già a metà Settecento). Il termine è della lingua degli Akan, popolo del Ghana.
Molte le varianti: nell’Africa occidentale si usa anche mais e colocasia (nota anche come taro). È simile a un’altra “polenta” l’ugali tipica di Kenya, Sudafrica e Zimbabwe, che viene fatta con farina di mais e acqua.
Ma anche dall’altra parte dell’Oceano Atlantico (a Cuba) ci sono varianti del fufu: nei Caraibi, infatti, è tipico il mofongo, fatto con purè di banane. Secondo tradizione, sono stati i migranti che una volta spostati dall’Africa alle Americhe, costretti a fare gli schiavi, hanno portare lì quello che è diventato un piatto tipico. Si assaggia un simile prodotto anche nella Repubblica Dominicana: è il Mangù.