In occasione del primo anniversario della morte del cuoco, come amava definirsi, la famiglia, gli allievi e gli amici hanno voluto riprodurre questo lievitato per continuare a tenere vivo il suo messaggio. È l’ultima ricetta studiata dallo chef franciacortino durante la sua esperienza allo storico caffè Balzer, frutto di quasi due anni di lavoro e ricerca.
La ricetta rivisita la tradizionale torta Donizetti, tipica di Bergamo, attualizzandola nello stile e nei valori di sostenibilità etica e soprattutto nutrizionale. Un omaggio alla città ospitante, alla sua storia e allo storico caffè che Vittorio Fusari è stato chiamato a dirigere. Un omaggio anche alla sua provincia di origine, Brescia, città famosa per la sua scuola e tradizione di lievitazioni. Un filo conduttore che unisce due città bellissime, ricche di storia e di cultura e che richiama al progetto comune di rilancio del 2023 che le propone insieme capitali della cultura italiane.
La sua ultima ricetta nasce quindi da un lungo lavoro cominciato nel luglio 2018 allo scopo di introdurre in un lievitato dolce farine da grani antichi a basso contenuto di glutine, di ridurre l’indice glicemico attraverso l’uso di quantità minori di zucchero di qualità integrale, nutrizionalmente ricchi di micronutrienti e di limitare i quantitativi di grassi per rendere il dolce più salubre.
Il risultato è un dolce che mantiene inalterato il senso di semplicità, leggerezza e armonia che ha contraddistinto la ricetta originale. La presenza dei grani antichi si traduce in una consistenza setosa diversa da quella che ci si aspetta nei panettoni, pur conservando la magia vitale che porta con se ogni lievitato. Il dolce è accompagnato da uno zucchero da spolvero impreziosito da un mix di spezie ad arricchire il gusto e il messaggio.
Cercando un nome per una ricetta che raccontasse gli incontri di una vita, gli scambi, le conoscenze e le sapienze che cambiano lo sguardo, le memorie e le esperienze, e interpretando la complessità degli ingredienti, il figlio Giacomo ha proposto di chiamarlo “Viaggio Fantastico” dalle iniziali del suo papà.
Nel rispetto della Storia e del progetto di Vittorio, il Viaggio Fantastico porta il suo logo perché creato seguendo la sua ricetta e la sua filosofia di ricerca e produzione e perché prodotto con il fondamentale supporto delle sue alleanze storiche.
Il Viaggio Fantastico è il primo atto di un progetto più ampio che si chiamerà Visione Futura e che prevede la costruzione un’azienda agricola multifunzionale che produca integralmente le materie prime necessarie a dare continuità ad alcune ricette storiche di Vittorio e le trasformi in un sistema totalmente a circuito chiuso. Visione Futura è una dichiarazione d’amore e di stima per un uomo che ha saputo seminare, che non ha mai smesso di scambiare e di donare sapienza e conoscenze.
Il Viaggio Fantastico verrà prodotto in un numero limitato di 300 pezzi.