La Commissione europea ha proposto delle misure più rigorose per i viaggiatori provenienti da zone ad alto rischio. Nelle raccomandazioni inviate lunedì agli Stati membri, Bruxelles propone di aggiungere il colore “rosso scuro” per indicare le regioni degli Stati membri in cui il virus circola a livelli elevati: ovvero con più di 500 contagi su 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni. Bruxelles propone che gli abitanti di queste regioni ad alto rischio debbano sottoporsi al test e passare il periodo di quarantena fino a 14 giorni, nel caso volessero uscire.
Secondo la Commissione queste misure più rigorose nelle zone rosso scuro dovrebbero essere applicate anche ai viaggiatori essenziali come gli operatori sanitari, chi viaggia per motivi familiari o di lavoro, a meno che non abbia un impatto sproporzionato sull’esercizio del loro lavoro o funzione. Invece Bruxelles chiede che i lavoratori nel settore dei trasporti, la cui esposizione alla popolazione durante i viaggi è generalmente limitata, non dovrebbero essere messi in quarantena e in linea di principio dovrebbero essere esentati dai test durante il viaggio per evitare interruzioni della catena di approvvigionamento.
Se gli Stati membri accetteranno la raccomandazione della Commissione si aggiungerà il nuovo colore oltre agli esistenti verde, arancione, rosso e grigio che indicano la pericolosità dell’indice dei contagi nella mappa aggiornata in tempo reale dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Stando ai requisiti proposti dalla Commissione sarebbero tre le regioni italiane da colorare in rosso scuro: Emilia Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. A cui bisognerebbe aggiungere la provincia autonoma di Bolzano.
Secondo la Commissione le persone che vivono nelle regioni di confine dovrebbero essere esentate da alcune delle restrizioni di viaggio. Se hanno bisogno di attraversare frequentemente la frontiera, ad esempio per motivi familiari o lavorativi, non dovrebbe essere richiesto di sottoporsi a quarantena e la frequenza dei test richiesta dovrebbe essere proporzionata. Se la situazione epidemiologica su entrambi i lati del confine è simile (due zone gialle, o due rosse), non dovrebbe essere imposto alcun obbligo test.