Le proteste (civili), si sa, possono assumere variabili infinite. C’è chi si incatena, chi si imbavaglia, chi digiuna, chi urla, chi marcia. Lo sanno bene i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa #ioapro lo scorso 15 gennaio, con il solo risultato di vedersi arrivare multe e chiusure forzate. Ma lo sanno ancora meglio da Pane e Pesci, associazione brindisina di ristoratori nata lo scorso luglio in reazione alla pandemia, che ha avuto una potentissima intuizione e ha fatto dell’ironia (e del marketing) un’arma infallibile: un calendario “In mutante” dove 12 ristoratori – sui 20 aderenti all’associazione – hanno posato davanti all’obbiettivo in bianco e nero del fotografo Dario Rovere, ça va sans dire, in intimo, con un messaggio che interpreta iconicamente “le condizioni critiche in cui versa l’economia”, come si legge nella presentazione dell’almanacco. In mutande, appunto.
Ebbene, forse non avranno l’allure dei calendari dei Firefighters, i pompieri australiani tutti muscoli e sudore, ma questa protesta arriva giusta al punto, con un pizzico di sarcasmo. Durante le proteste del ’68 Parigi era tappezzata della frase attribuita all’anarchico Michail Bakunin “una risata vi seppellirà”. Pare lo abbiano fatto anche i 12 ristoratori brindisini.
«C’è la rabbia e c’è l’amarezza» aveva dichiarato ai microfoni di Brindisi Sera Cosimo Alfarano, presidente dell’associazione Pani e Pesci di Brindisi, poco prima del lancio del calendario, lo scorso 22 dicembre «siamo davvero rimasti in mutande noi ristoratori, fra aperture e chiusure poco regolamentate, perdite di guadagno, mancate chiarezze. Non ci rimane altro che questa protesta silente, ma piena di forza, per far parlare della nostra associazione, per dare voce alla ristorazione e combattere questo inverno lungo e pesante».
Chi in boxer, chi in slip, con coltelli, pentole o pale per pizza, i magnifici dodici si sono messi a nudo per portare sotto i riflettori uno dei settori più colpiti dalla pandemia, la ristorazione, stretto fra tasse (solo rinviate), stipendi, leasing, attrezzature, adeguamenti al delivery, che li ha lasciati letteralmente “in mutande”.
Spettacolarizzazione a parte, il calendario è in vendita a 20 € nelle librerie Mondadori e il ricavato raccolto viene destinato ai ristoratori maggiormente in difficoltà. Con un vantaggio anche per chi lo acquista: un’intera pagina di buoni sul retro del calendario da spendere nelle attività di ristorazione aderenti all’associazione per un valore totale di 170 €. Insomma, bravi, generosi e intelligenti. Esiste forse arma più potente dell’ironia?