L’appoggio delle parti sociali I sindacati sposano la linea Draghi: stop ai sussidi, via agli investimenti

La segretaria della Cisl Annamaria Furlan spiega che il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid devono essere prolungati. Ma «possiamo darci un tempo anche relativamente breve se viene ben speso», dice. «Ossia se si riformano gli ammortizzatori sociali» e se «si rilanciano, con gli opportuni investimenti, le politiche attive»

Foto LaPresse - Davide Gentile

Il presidente incaricato Mario Draghi «non ci ha illustrato le sue proposte ma ha ascoltato con attenzione le nostre priorità per fare uscire il Paese dalla difficile situazione che stiamo vivendo a causa della pandemia», racconta al Mattino Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, il giorno dopo le consultazioni con le parti sociali. «Ci è sembrato che Draghi abbia condiviso che il confronto e il lavorare assieme sia una straordinaria possibilità che possiamo offrire al Paese».

Draghi ha ricevuto l’appoggio di tutte le forze sociali ascoltate, dai sindacati agli industriali fino alle associazioni ambientaliste. «C’è una straordinaria possibilità, attraverso le risorse del Recovery Plan, di dare un futuro migliore al nostro Paese, rafforzando alcuni elementi che oggi sono deboli», dice Furlan. «Innanzitutto, il tema delle riforme: pubblica amministrazione, dove abbiamo 350mila precari, fisco, pensioni, politiche industriali, nuovi ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro».

Per fare questo «abbiamo bisogno di riscoprire il valore della politica di concertazione e di un patto tra le istituzioni e le parti sociali. Questo abbiamo ribadito ieri a Draghi».

La leader della Cisl si dice d’accordo con l’impostazione di passare dalla logica dei sussidi a quella degli investimenti emersa dal presidente incaricato. «I sussidi e l’assistenza sono stati importanti in questi mesi per sostenere i più deboli», spiega, «ma ora bisogna pensare alla crescita e all’occupazione. Sull’emergenza sanitaria abbiamo sottolineato l’importanza del piano vaccinale e anche la disponibilità delle parti, più volte espressa, di contribuire attraverso protocolli comuni per accelerare la vaccinazione e rendere così più sicuri i luoghi di lavoro». E poi «bisogna far ripartire il Paese, attivare subito gli investimenti pubblici in innovazione, ricerca, formazione delle nuove competenze, sbloccare i cantieri fermi da decenni. Bisogna fare presto e con grande capacità di coesione sociale».

Furlan ha confermato che a Draghi i sindacati hanno chiesto di prolungare il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid. «Possiamo darci un tempo anche relativamente breve se viene ben speso, ossia se si riformano gli ammortizzatori sociali e non si lasciano i lavoratori con minore o nessuna copertura e si rilanciano, con gli opportuni investimenti, le politiche attive».

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