RipensamentiCentinaio dice che per la Lega prendere il ministero del Turismo è stato un errore

Dopo il caos per la mancata riapertura degli impianti sciistici, il senatore del Carroccio, ex ministro del Conte uno, spiega al Foglio che i leghisti rischiano l’effetto boomerang della crisi nera del settore

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

«Aver preso il ministero del Turismo potrebbe diventare un boomerang per noi», confessa il senatore della Lega Gian Marco Centinaio al Foglio. Non una voce qualsiasi, essendo lui responsabile del Turismo nel Carroccio, e per giunta titolare della stessa delega nel governo Conte uno, quando il settore turistico era accorpato alle politiche agricole e forestali.

«È proprio perché conosco la materia che dico che sarà dura», spiega «E se falliamo, il settore passerà dall’entusiasmo alla frustrazione». Anche perché, spiega Centinaio, «il turismo è delega esclusiva delle regioni. E poi gli italiani nel 1993 hanno votato per abolire quel dicastero. Ora noi rischiamo l’effetto boomerang con tutto il settore».

Nel nuovo governo Draghi la Lega ha strappato il ministero per il Turismo, con portafoglio, affidato all’ex viceministro all’Economia Massimo Garavaglia. Ma da Garavaglia sono partite le prime polemiche interne alla maggioranza contro la decisione di non riaprire gli impianti sciistici, comunicata il giorno prima. Matteo Salvini ha subito puntato il dito contro il ministro della Salute Roberto Speranza e non contro Draghi, che però ha dato il via libera.

Ma i leghisti lo sanno che questo non potrà essere un copione che si potrà replicare all’infinito. Con le nuove strette in vista per il contenimento delle varianti del virus, la Lega rischia di finire nel mirino di un settore in ginocchio ormai da un anno. La gestione si fa difficile. E Salvini, certo, non potrà andare sempre all’attacco degli alleati di governo, addossando la responsabilità ad altri.