I primi dati conclusivi diffusi dall’Istat sul 2020 sono leggermente migliori delle previsioni. Nell’anno nero della pandemia, il Pil italiano è sceso dell’8,9% se si correggono i dati per gli effetti del calendario (il 2020 ha avuto due giorni lavorativi in più), mentre si è ridotto dell’8,8% sulla base dei dati trimestrali grezzi.
Numeri che, seppur di pochissimo, sono migliori delle ultime valutazioni del governo che, nella Nota di aggiornamento al Def (Nadef), aveva stimato per l’anno una contrazione del 9%. Con il Fondo monetario internazionale che parlava addirittura di un -9,2% nel 2020.
La stima preliminare diffusa dall’Istat dimostra soprattutto una tenuta nell’ultima parte dell’anno, quando la seconda ondata della pandemia e i nuovi lockdown hanno bloccato la ripresa che si era vista in estate. Nel quarto trimestre, il Pil ha segnato un calo del 2% sul periodo precedente (-6,6% in un anno). Leggermente meglio delle previsioni di un meno 2-2,2%.
«Dopo il robusto recupero del terzo trimestre», scrive l’Istat, nell’ultimo scorcio del 2020 è arrivata «una nuova contrazione» a causa «degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. Tale risultato determina un ampliamento del calo tendenziale del Pil: da -5,1% del trimestre precedente a -6,6%».
Il calo del quarto trimestre, aggiungono, «dal lato dell’offerta riflette soprattutto un netto peggioramento della congiuntura dei servizi, a fronte di una contrazione di entità limitata dell’attività industriale», spiegano. L’industria, insomma, ha tenuto: questa è la principale differenza rispetto alla primavera.
Ora bisognerà capire quanto e se questi dati si tradurranno in un rimbalzo nel 2021. Secondo gli economisti di Intesa Sanpaolo, che prima della diffusione dei dati Istat avevano pronosticato un -2% nel quarto trimestre e un -8,8% annuo, per l’anno in corso si «vede al momento un rimbalzo del Pil a inizio 2021, tuttavia nelle ultime settimane sono aumentati i rischi che la fase recessiva si estenda alla parte iniziale del nuovo anno».