È di poche settimane fa la notizia diffusa dal principale quotidiano di Firenze, La Nazione, che racconta come a Viareggio piante e fiori coltivati sul territorio abbelliranno hotel e ristoranti, in modo da supportare il settore del turismo e della floricoltura, che ha subìto forti ripercussioni a causa della pandemia. A febbraio l’agenzia Adnkronos riportava che il 30% dei fiorai aveva chiuso i battenti nel 2020, un dato allarmante legato al settore florovivaistico, che però oggi sembra a un punto di svolta positivo. In Italia non è raro che sempre più luoghi d’ispirazione green scelgano di creare una particolare sinergia tra la semiotica del gusto e il linguaggio dei fiori: negozi di fiori trasformati in bistrot, serre dismesse riscoperte, oppure locali nati sin dal principio con una duplice identità. Un binomio vincente, quello tra fiori e cucina, che ha consentito a molti fiorai di sviluppare dei locali di tendenza dove lavorare nel bello, amplificando il concetto stesso di bellezza, tra romantici bouquet e buon cibo.
Metà laboratorio floreale, metà “bistrot dal sapore parigino nel cuore di Milano”. Questo luogo romantico nasce nel 1970 dal genio di Raimondo Bianchi, visionario fioraio dell’epoca che ha anticipato di molto le mode del flower design riempiendo le sale del locale con originali composizioni floreali che impreziosiscono l’ambiente. Qui ci si può fermare semplicemente per acquistare un colorato bouquet oppure per provare qualche piatto del menu tra crudo di Parma, vitello tonnato, plin, risotto, involtini di pesce spada e fritto misto, qualche dolce al cucchiaio o panini espressi da abbinare a una piccola selezione di vini rossi, bianchi o calici di Champagne, perché non sarebbe un bistrot senza vino!
Dove: Via Montebello 7 – 20121 Milano
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In attesa della riapertura, stimata per fine luglio, dai piccoli indizi condivisi sui social si può cominciare a fantasticare su come si presenterà la rinnovata veste che inaugurerà il nuovo corso di questo concept-restaurant, nato nel 1896 come il primissimo negozio di casalinghi aperto a Firenze. Il restyling modernizzerà gli spazi, fino a oggi caratterizzati da sedute vintage e pareti raschiate ad arte, senza che venga meno il connubio food & flower o lo store di design, ultima memoria dell’identità originale: dalla colazione al dopocena il ritmo delle stagioni scandirà sia il raffinato menu del ristorante o la proposta al bancone del bar che gli allestimenti e le superbe creazioni floreali sempre a cura di Artemisia Fioristi.
Dove: Via de’ Ginori 8 – 50122 Firenze
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Fiori, cibo e musica. Sono queste le tre grandi passioni di Rosalba Piccini, soprannominata La Cantafiorista, che ha declinato il suo talento canoro, gli studi nel settore del flower design e l’amore per il buon cibo nel contenitore di Potafiori. Un po’ ristorante, un po’ negozio di fiori e un po’ palcoscenico per i suoi live. Rosalba vende fiori da sempre, quasi trent’anni, e canta fin dalla tenera età: nel 2015 ha assecondato i suoi sentimenti fondando Potafiori nel capoluogo meneghino, un luogo evocativo dove le persone possano sentirsi a casa. L’offerta enogastronomica qui spazia tra il cocktail bar, la cucina del bistrot, la lista dei vini e il menu gourmand del ristorante, ai quali si aggiunge la formula delivery e take away, un’esperienza da accostare alla musica con le playlist dedicate ai diversi momenti della giornata come la traccia Spotify #potamusica vol.7. Dopo il green corner dedicato a piante e fiori nella Feltrinelli di Piazza Piemonte, sempre a Milano, Rosalba ha sentito il richiamo alle origini ed è tornata nello storico negozio a Bergamo dove tutto ebbe inizio.
Dove: Via Broggi 17 – Milano; Piazza Piemonte 2/4 – Milano; Via Mazzini 48 – Bergamo
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L’impressione è di stare in piena campagna ma in realtà si è calati in un urban garden nel centro storico di Firenze, a pochi passi da Palazzo Pitti. Noto come il più grande giardino privato d’Europa nel perimetro cittadino, questo incantevole giardino all’italiana fa da sfondo al bistrot e al lounge bar all’ombra di alberi secolari. Nella Città del Fiore i circa 1000 metri quadri disegnati da siepi e aiuole geometriche, installazioni di fontane e serre finemente restaurante, sono un luogo d’elezione desiderabile per l’estate dei fiorentini, che possono trovare conforto alla calura estiva sulle note di musica dal vivo, ascoltando letture d’autore e gustando un pasto nel polmone verde della città, sorseggiando cocktail profumati con le erbe aromatiche del proprio orto.
Dove: Via Gusciana 21 – 50124 Firenze
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Questo botanical e garden restaurant è l’ultimo nato in casa Vivi, marchio fondato nel 2008 dalle imprenditrici Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, che lo scorso ottobre hanno inaugurato il ristorante nei giardini di Villa Blumensthil riportando a nuova vita delle serre che facevano parte di un antico vivaio. Fruibile in tutte le stagioni, Le Serre in estate diventa un fresco ritrovo con un piacevole e rigoglioso giardino fiorito popolato da alberi di fico, di pesche, arbusti mediterranei, fiori, cespugli, piante aromatiche e bacche; in inverno si trasforma invece in un winter garden caldo e luminoso, esaltato da ampie e luminose vetrate che custodiscono un ambiente cozy, dallo stile shabby chic, arredato con pezzi vintage scovati nei mercatini europei e addolcito dalla luce di un caminetto scoppiettante. Famoso per la sua cucina bioviziosa e per il menu che è un viaggio di sapori nel mondo, alla sua proposta all day long sana, gustosa e sempre attenta alla stagionalità, ha recentemente aggiunto anche la degustazione di sushi Junsei preparato a vista. Tra le experience estive si segnalano lo yoga mattutino sul prato, i raffinati ChicNic sull’erba nelle ore diurne con cestino di vimini, telo, tavolino e cuscino e l’AperiNic, nella rispettiva formula serale. Durante l’arco dell’anno, vengono ospitati incontri con la fiorai Antonia Flowers che organizza dei green corner temporanei a tema in cui è possibile acquistare bouquet sartoriali.
Dove: Via Decio Filipponi 1 – 00136 Roma
Recuperato da un ex spazio industriale, questo ristorante si presenta con tavoli da giardino e una moderna gastronomia italiana. Immerso in un verdeggiante giardino che pullula di piante fiorite, aiuole ed erbe aromatiche: quello che un tempo era un magazzino oggi si presenta come un delizioso ristorante immerso in una vera oasi metropolitana, con il servizio estivo nel suggestivo cortile in fiore. Prodotti semplici, stagionali e dal gusto mediterraneo caratterizzano una proposta culinaria di qualità, che ha conquistato anche la menzione come “Piatto Michelin” nella Guida italiana.
Dove: Via Savona 50 – 20144 Milano
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Quello che in origine era un antico deposito dei treni, oggi accoglie una floral boutique con cucina a vista dal fascino d’antan e vagamente industrial. Filo conduttore della location sul Lago di Como sono piante e fiori che hanno dato nuova linfa a questi spazi un tempo in disuso, sospesi in un’atmosfera intima e conviviale, dal design romantico e tanto buon gusto. Un contenitore di workshop, eventi e progetti floreali dove fermarsi a mangiare nella prima cucina che in Italia ha introdotto uno speciale forno a carbonella di mangrovia cubana, uno dei pochi legni in natura che non fa fuliggine e che quindi non produce sostanze cancerogene, ideale per valorizzare le cotture di carne, pescato e verdure di stagione esaltate da una affumicatura particolare.
Dove: Via Borgovico 39/a – 22100 Como
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In questo caso si tratta di un vero e proprio vivaio a poche centinaia di metri da Piazzale Loreto dove oltre ad ammirare piante, installazioni, arredi per la casa ed esterni, si può accedere alla erboristeria o al ristorante. Quest’ultimo, insieme al cocktail bar, è collocato all’interno della storica serra tra piante tropicali e grasse dalle forme stravaganti che fanno da cornice, con un’attenzione ai piccoli produttori e alle aziende agricole con vendita diretta. Un menu definito solidale perché motivato dal nobile progetto sociale promosso della Cooperativa Peppe Cefalù Onlus, che si occupa di inserimento/reinserimento lavorativo dei soggetti più deboli.
Dove: Via Leoncavallo 16 – 20131 Milano
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Le Serre dei Giardini è un hub metropolitano che nasce dalla riqualifica di uno spazio abbandonato proprio all’interno dei Giardini Margherita. Questo posto assai suggestivo, calato nel grande parco verde alle porte della città è un virtuoso esempio di rigenerazione urbana ideato e gestito dalla cooperativa Kilowatt che ha ripristinato alcune vecchie e fatiscenti serre della città. Dal 2016, 650 metri quadrati dedicati al co-working all’aperto, iniziative culturali, eventi artistici, campi estivi oltre a un ristorante, Vetro, che punta tutto sulla filiera corta prediligendo fornitori locali come Floema, Forno Brisa, Baule Volante, Sfoglina Arianna, Alce Nero, materie prime biologiche e il raccolto del proprio orto, ma anche altri alimenti che provengono dagli esperimenti della coltura idroponica sempre di loro proprietà.
Dove: Via Castiglione 134 – 40136 Bologna
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Altro esempio di evoluzione, è questo locale in Porta Venezia che da semplice negozio di piante e fiori qualche anno fa si è riscoperto anche bistrot manifestando in questo modo la doppia anima food & green. Un piccolo Eden verde governato da rigogliose piante e il banco dei fiori che sono diventate il leit motiv del design di interni tra essenze naturali del legno e specchi di ottone disseminati sulle pareti, una bucolica scenografica enfatizzata dall’arte della floricoltura e sostenuta da una cucina senza troppe pretese che rinomina alcune categorie del menu utilizzando il linguaggio dei fiori e include una buona selezione di vini, sia la calice che in bottiglia, cocktail e centrifugati. Menzione anche per la sua politica pet-friendly.
Dove: Via Felice Casati angolo Via Lecco – 20124 Milano
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