C2C, Club To Club, chiamatelo come volete, l’importante è prendere il vostro calendario e tracciare un vistoso cerchio sulle date dal 3 al 6 novembre: l’iconico festival torinese – punto di riferimento assoluto della scena avant-pop internazionale – spegnerà venti candeline in grande stile e tornerà dopo due edizioni purtroppo zoppicanti (la prima in digitale e la seconda a capienza ridotta) a causa delle restrizioni pandemiche. Insieme alla line-up, il festival ha svelato anche il nuovo logo: una figura alata che, secondo gli organizzatori, rappresenta «l’urgenza di rimettere al centro il futuro dei corpi, la celebrazione della loro libertà, la necessità di aggregazione, di ballare, di ascoltare, di illuminare ed essere illuminati».
Il C2C è l’unico festival italiano nella lista degli eventi musicali più attesi del 2022 secondo Pitchfork, e già questo è un segnale da non sottovalutare. Merito anche delle due location che ospiteranno la manifestazione: il complesso industriale riqualificato di OGR Torino e il Lingotto in una veste inedita.
Gli artisti che faranno ballare Torino sono più di venti. Partiamo da uno dei più interessanti, ossia il dj britannico Jamie xx, esponente della UK garage e della dubstep. Il 34enne londinese ha da poco lanciato il suo nuovo singolo “Kill Dem” ed è senza dubbio uno degli ospiti più attesi della quattro giorni torinese.
Proseguiamo con un po’ di Italia focalizzandoci sui Nu Genea, conosciuti dal grande pubblico grazie ai sintetizzatori e agli archi del singolo “Tienaté”. Il duo composto da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina – con il corpo a Berlino ma il cuore a Napoli – integrano al loro jazz-funk l’inconfondibile sound della cultura partenopea. I Nu Genea rielaborano la musica tradizionale in chiave moderna, valorizzando le vibrazioni che nel corso dei secoli hanno contraddistinto le coste napoletane.
Se siete intrigati dal duo campano, sabato 5 novembre lo Stone Island Sound Stage ospiterà Bar Mediterraneo, una curatela dei Nu Genea e di C2C Festival che ha l’obiettivo di indagare la cultura musicale contemporanea del Mediterraneo. Sullo stesso palco saliranno anche Deena Abdelwahed e DJ Plead, rispettivamente una musicista franco-tunisina e un producer australiano dal background libanese, anche loro – come i Nu Genea – maestri dell’unione tra la musica tradizionale e le espressioni della club culture contemporanea.
Sempre il 5 novembre sarà il turno della compositrice bolognese Caterina Barbieri, che negli anni si è distinta grazie alla sua capacità di esplorare gli effetti psicofisici del suono e alla sua spasmodica ricerca di un “altrove”: «La mia musica è un portale nello spazio-tempo», ha detto a luglio in un’intervista a Rolling Stone.
Tra i nomi già visti nelle edizioni passate – oltre a Jamie xx – figurano il canadese Caribou, la venezuelana Arca (da produttrice ha lavorato con Kanye West e Frank Ocean) e il duo inglese degli Autechre, maghi dell’ambient techno e della musica glitch. Sarà invece una prima volta per Aya, Bicep, Jockstrap, Low, Lyra Pramuk, Makaya McCraven, Nala Sinephro, Pa Salieu e Yendry. Quest’ultima – che ha partecipato alla sesta edizione di X Factor Italia nel 2012 – è una cantautrice cresciuta a Torino e di origini dominicane, tra le promesse più interessanti del latin pop contemporaneo.
Il conto alla rovescia per il ventennale di C2C Festival è iniziato: manca meno di un mese e l’evento è finalmente alle porte. Un’edizione resa ancora più speciale in quanto dedicata a due artisti scomparsi nel 2021. La prima è Sophie, produttrice, dj e musicista pop sperimentale, la pioniera di un suono nuovo sotto molti punti di vista, morta a 34 anni in seguito a un tragico incidente: «Si è arrampicata per raggiungere un posto da cui guardare la luna piena ed è scivolata», ha scritto la sua casa discografica dopo il decesso. Sophie, nata a Glasgow, è stata l’ultima artista in ordine di tempo a esibirsi al C2C, più precisamente nel 2019 alla Reggia di Venaria. Il secondo artista a cui è dedicata l’edizione 2022 è Franco Battiato, che nella sua straordinaria carriera ha sempre spaziato tra elettronica, progressive rock e pop. Con il suo ventinovesimo album in studio – Joe Patti’s Experimental Group – nel 2014 ha rivoluzionato le prospettive di un festival già leggendario. Pronti a ballare?