Le piazze contro MeloniPd, Cinque Stelle e Sinistra aderiscono alla mobilitazione dei sindacati sul lavoro

Appuntamento sabato prossimo a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli. L’ex Terzo Polo non ci sarà. Sbarra, Cisl, avverte: «Abbiamo concordato unitariamente che sul palco saliranno solo i sindacalisti»

Mauro Scrobogna/LaPresse

I sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano già annunciato la mobilitazione. E il decreto lavoro approvato dal governo il Primo maggio ha rafforzato l’opposizione tra la piazza e il governo Meloni. Con Pd, sinistra e Movimento Cinque Stelle che hanno deciso di unirsi alle piazze dei sindacati. A partire dalle tre manifestazioni “interregionali” convocate unitariamente per sabato prossimo a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli. Dem e grillini si ritroveranno tutti sotto il palco dei confederali.

Se ci sarà una mobilitazione nazionale sindacale a giugno è ancora da valutare. Il segretario della Cgil Maurizio Landini avverte: «Non escludo uno sciopero generale». Dipenderà dalle risposte che il governo di Giorgia Meloni darà alle emergenze. Di certo il governo ha preso una strada sbagliata. Ma per non rompere il fronte sindacale la Cgil Landini e la Uil di Pierpaolo Bombardieri, restano cauti. La Cisl di Luigi Sbarra ha infatti una posizione più dialogante, valorizzando quanto c’è di buono nel decreto lavoro del Primo Maggio, ovvero il taglio del cuneo fiscale che, seppure temporaneo, aiuta i lavoratori con reddito medio-basso.

«La nostra mobilitazione è squisitamente sindacale, legata alla piattaforma unitaria che abbiamo stilato insieme a Cgil e Uil. Per il resto non ci crea alcun imbarazzo la partecipazione di esponenti di partito in piazza, non sarebbe la prima volta che accade», dice Sbarra a Repubblica. Ma l’importante è che restino sotto il palco: «Quando abbiamo programmato la mobilitazione, abbiamo concordato unitariamente che sul palco saliranno solo i sindacalisti».

Elly Schlein, la segretaria del Pd che nei giorni scorsi ha incontrato al Nazareno i leader dei sindacati (e che oggi interverrà a Firenze all’evento della Filcams Cgil), ribadisce che «il decreto lavoro sarà contrastato in tutti i modi nelle aule parlamentari, e anche nelle piazze al fianco dei sindacati».

Il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha lanciato l’appello per una manifestazione, a giugno, «contro il decreto-precariato del governo e lo smantellamento del Reddito di cittadinanza». Conferma Stefano Patuanelli, capogruppo grillino al Senato: «Il Movimento sarà promotore di una grande manifestazione e inviterà le parti sociali, le organizzazioni del Terzo settore che si occupano dei più deboli e le forze politiche che vorranno esserci».

Nicola Fratoianni di Sinistra italiana accusa il governo di «tutelare i privilegi» per non aver toccato il tesoretto di extra profitti delle aziende, pari a 8 miliardi di euro, dice.

L’ex Terzo Polo, sia Italia viva che Azione, si prepara invece alla battaglia parlamentare. Per Raffaella Paita, capogruppo in Senato, è «una bugia» della premier Meloni dire che il taglio del cuneo fiscale sia il più consistente mai fatto: «È niente rispetto a quello del governo Renzi». Ma Paita prende le distanze anche da Schlein, «perché vuole introdurre la patrimoniale». E Luigi Marattin, deputato esperto in materie economiche, giudica il decreto lavoro «uno spot, ma starei attento a tirare sempre in ballo le piazze», dice.

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