Opposizione costruttivaCi sono margini per approvare una legge sul salario minimo, dice Calenda

Il leader di Azione annuncia in una intervista a Repubblica di voler incontrare Giorgia Meloni la prossima settimana per trovare una posizione comune sulla retribuzione minima legale e invita Pd e Movimento 5 stelle a non cercare un muro contro muro sul provvedimento: «Se si pretende di votarlo subito si va incontro a una bocciatura sicura»

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Secondo Carlo Calenda si può trovare un accordo con Giorgia Meloni per istituire un salario minimo legale a nove euro l’ora. In una intervista a Repubblica il leader di Azione si dice fiducioso per la possibile approvazione, ma spiega che servirà molto tempo e la questione potrà essere chiusa solo dopo l’estate per capire i partiti della maggioranza «cosa intendono salvare e cosa no» del provvedimento presentato dalle opposizioni.

Per Carlo Calenda è positiva la notizia che venga ritirato l’emendamento soppressivo con cui il governo Meloni avrebbe potuto stroncare sul nascere la proposta delle opposizioni: «Il fatto che venga ritirato ci consente di andare in aula per la discussione generale. È un fatto positivo. C’è il riconoscimento, da parte della premier, che esiste un problema di salari poveri nel nostro Paese. Se invece si pretende di votarlo subito si va incontro a una bocciatura sicura, condannando a morte il provvedimento. Ma io non voglio assolutamente fargli fare questa fine».

Per non fargli fare questa fine serve un dialogo con la presidente del Consiglio, ma gli atteggiamenti dei partiti di opposizione sono differenti. Il Partito democratico e il Movimento 5 stelle sembrano orientati più a uno scontro muro contro muro per approvare la loro versione della legge, senza mediazioni. Calenda propone un approccio diverso: «Inviterei chi, come i 5 stelle, è per una prova di forza, a rimanere uniti, e a ragionare, se davvero si vuole portare a casa la riforma. Costruttivi dobbiamo esserlo tutti altrimenti che cosa restiamo a fare in Parlamento per cinque anni?. È la differenza che corre tra un’opposizione simbolica, di chi non ottiene mai nulla, e una politica, che combatte per raggiungere degli obiettivi. Io voglio che il salario minimo diventi legge».

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