Estate militanteElly Schlein annuncia una raccolta firme sul salario minimo

In una intervista al Corriere della Sera, la segretaria del Partito democratico spiega che la retribuzione minima legale sotto i nove euro all’ora è equiparabile a uno sfruttamento. «L’emendamento soppressivo non è un dispetto a noi, vuol dire calpestare i diritti di tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che sono poveri anche se lavorano»

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Se il governo Meloni boccerà con un emendamento soppressivo la proposta delle opposizioni di istituire un salario minimo legale di nove euro all’ora, il Partito democratico inizierà una raccolta firme in tutta Italia: «Il settantacinque per cento delle italiane e degli italiani è favorevole». Lo ha annunciato Elly Schlein in una intervista al Corriere della Sera, attaccando il Governo per il mancato dialogo sulla proposta di riforma:

«È inaccettabile che la destra volti la faccia da un’altra parte. Il salario minimo è una misura su cui le opposizioni hanno unito le forze per chiedere che non si scenda sotto i 9 euro l’ora, altrimenti è sfruttamento e non può essere legale. L’emendamento soppressivo non è un dispetto a noi, vuol dire calpestare i diritti di tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che, dai dati Istat, sono poveri anche se lavorano». 

La segretaria del Pd ha spiegato quale sarà la strategia politica per rilanciare il partito in vista delle elezioni europee. Il 26 luglio i dem voteranno la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanche, e dopo il salario minimo seguiranno battaglie sulla sanità pubblica, l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la Pace fiscale promessa dal vice presidente del Consiglio Matteo Salvini. «Noi abbiamo contato già dodici forme diverse di condono, purtroppo è un governo che strizza l’occhio a chi evade a danno dei contribuenti onesti, che pagano le tasse anche per chi non le paga».

Schlein chiederà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani di riferire in Parlamento sulla condanna a tre anni di Patrick Zaki, l’egiziano condannato a tre anni di reclusione dal Tribunale di Mansura per aver diffuso notizie false attraverso un articolo.  «Per chi si è sempre battuto per la liberazione è un verdetto scandaloso, una ingiustizia gravissima. Meloni e Tajani battano un colpo e si attivino per ottenere la liberazione e la grazia».

Secondo la segretaria del Pd il governo Meloni ha aperto uno scontro istituzionale pericoloso con la magistratura. «Penso ci siano rischi inunsistema come il nostro, perché dove esiste la separazione delle carriere è modulata diversamente l’obbligatorietà dell’azione penale, principio cardine dell’uguaglianza. Nell’incapacità di dare risposte sul piano economico e sociale, il governo si sceglie un nemico al giorno. Rave party, migranti, comunità Lgbtq, green deal».

Dopo le due parole contro l governo Meloni, nell’intervista al Corriere Schlein decide invece di non attaccare direttamente i suoi contendenti nel partito. Sostiene di non temere la convention del 21 e 22 luglio a Cesena, organizzata dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini per consolidare la sua area politica, Energia popolare: «Rispetto le legittime scelte di riposizionamento di persone che fanno parte della classe dirigente, ma mi interessa soprattutto chi nel Pd sta arrivando».

E sul presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha mandato di recente un segnale politico non presentandosi a un evento organizzato dalla segretaria a Napoli contro l’autonomia differenziata di Calderoli, glissa: «Non sentirete mai da me una brutta parola o un insulto verso i dirigenti del Pd».

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