Uccisi mentre aspettavano l’autobus, ballavano a un festival, svolgevano le faccende mattutine. I soldati israeliani stanno ancora facendo le ultime verifiche tra le case, le strade e le auto crivellate di proiettili, dopo l’attacco dell’ala armata di Hamas dello scorso fine settimana in Israele. Via via che riprendono il controllo dei kibbutz, delle città e degli insediamenti vicino alla Striscia di Gaza, l’esercito recupera i corpi e scopre le atrocità commesse dai terroristi – racconta il New York Times.
Gli uomini armati di Hamas, colpendo più di venti siti nel sud di Israele, hanno ucciso più di mille persone, tra cui donne e bambini, e rapito circa 150 altre persone. Le prove emergono dai filmati delle telecamere di sicurezza e video di cellulari, fotografie di residenti e professionisti e resoconti di testimoni sopravvissuti agli attacchi iniziali.
Il materiale mostra che uomini armati palestinesi hanno attaccato civili israeliani in tutti i luoghi di un sabato mattina qualunque nel sud di Israele – durante un festival all’aperto e nelle loro case, sulle strade e nel centro delle città.
Kibbutz Be’eri
L’assalto è iniziato intorno alle 6 del mattino di sabato, con le telecamere di sicurezza al cancello del kibbutz che mostravano due uomini armati che cercavano di sfondare. Quando un’auto si ferma sulla strada, i due uomini sparano e poi entrano nel kibbutz. Alle 7 del mattino, almeno otto uomini armati erano all’interno del kibbutz. Circa due ore dopo, in un video si possono vedere uomini armati che rimuovono tre corpi dall’auto presa in un’imboscata. Un altro video sembra mostrare diversi israeliani catturati e poi apparentemente morti per strada.
Gli operatori di emergenza israeliani alla fine hanno rimosso i corpi di oltre 100 persone uccise nel kibbutz, compresi bambini.
Il Festival Nova
Sabato, subito dopo l’alba, centinaia di uomini armati palestinesi che hanno sfondato le barricate tra Gaza e Israele hanno attraversato i terreni agricoli nella zona di confine, raggiungendo un festival che si era svolto tutta la notte, e hanno aperto il fuoco.
Gli uomini armati hanno rapito un numero imprecisato di persone durante l’evento, a circa tre miglia dal confine di Gaza. Un video mostra una persona – a terra vicino a un’auto ma in movimento – che viene colpita da un uomo con un fucile e poi rimane ferma. Un altro video verificato dal New York Times mostra membri di Hamas che si allontanano in motocicletta con una donna israeliana stretta in mezzo a loro, che urla mentre il suo ragazzo viene portato via a piedi, con il braccio tirato dietro la schiena.
Il kibbutz di Kfar Azza
Quattro giorni dopo l’attacco a Kfar Azza, un villaggio vicino al confine con Gaza, i soldati israeliani sono entrati casa per casa per recuperare le vittime. I giornalisti del New York Times che si sono recati nel villaggio hanno visto corpi sui sentieri, sui prati e nelle case, compresi quelli di molti bambini. «Non è una guerra o un campo di battaglia; è un massacro», ha detto il generale Itai Veruv. «È qualcosa che non avevo mai visto in vita mia, qualcosa di più simile a un pogrom dei tempi dei nostri nonni».
La città di Sderot
Anche l’attacco a Sderot, una città a circa un miglio da Gaza, è iniziato sabato mattina presto, con almeno due pick-up che trasportavano uomini armati all’interno della città. I civili sono stati colpiti nelle loro auto o ai piedi, uccisi sotto un cavalcavia e mentre aspettavano l’autobus. I video girati dai residenti di Sderot hanno ripreso gli uomini armati che sparavano sui civili, si scontravano con la polizia per strada e prendevano il controllo della stazione di polizia. Si contano almeno venti vittime.
Nir Oz e le altre comunità vicino a Gaza
Stanno ancora emergendo dettagli da molte comunità sparse per chilometri intorno alla Striscia di Gaza. E le autorità israeliano stanno ancora calcolando il bilancio definitivo delle vittime. Ma video, foto e racconti dei sopravvissuti registrano attacchi in tutta la regione.
Un video di 30 minuti pubblicato su Facebook e la cui posizione è stata verificata dal Times mostra uomini armati palestinesi che attraversano la recinzione di confine e si dirigono verso la comunità meridionale di Nir Oz. Il video segue il gruppo in quello che sembra essere un kibbutz. Seguono forti grida e spari. Il video mostra infine l’interno di una stanza, dove giacciono a terra almeno sei corpi insanguinati. Un uomo armato apre il fuoco sui corpi e il video si interrompe.
I residenti stimavano che il kibbutz contasse da 350 a 400 persone quando è iniziato l’attacco. Ne sono rimasti solo circa 200 sugli autobus.
Ci sono anche indicazioni di atrocità maggiori in altre comunità vicino a Gaza. A Nahal Oz, Noam Tibon, un generale in pensione che si era recato lì per aiutare suo figlio ha detto che hanno trovato le strade disseminate di corpi, alcuni palestinesi e altri israeliani. Ad Alumim, le foto mostrano una dozzina di sacchi per cadaveri allineati fuori da un edificio.