Il quotidiano Politico definisce «inaspettate» le dimissioni del primo ministro portoghese António Costa, che martedì pomeriggio ha ufficializzato la decisione nel corso di una conferenza stampa in diretta televisiva. Il segretario generale del Partito Socialista, in carica dal novembre 2015, ha comunicato la scelta a Marcelo Rebelo de Sousa, presidente della Repubblica, dopo che la polizia ha suonato al campanello della sua abitazione, annunciandogli il coinvolgimento in uno scandalo corruzione inerente a progetti sul litio e l’idrogeno verde.
«Ho fiducia nella giustizia e resto a disposizione per ogni chiarimento. Voglio dire, in faccia ai portoghesi, che la pratica di qualsiasi atto illecito, o anche qualsiasi atto riprovevole, non pesa sulla mia coscienza», ha detto Costa, che ha poi aggiunto di aver chiuso questa fase «con la coscienza pulita».
«Gli indagati hanno citato anche il nome e l’autorità del primo ministro», recita una nota del pubblico ministero. Per la stessa inchiesta, riguardante presunte tangenti, sono stati arrestati il capo di gabinetto di António Costa, Vítor Escária, un suo consigliere e amico Diogo Lacerda Machado e il sindaco di Sines, Nuno Mascarenhas; sul registro degli indagati ci sarebbe il ministro delle Infrastrutture, João Galamba. Perquisita anche la sede del ministero dell’Ambiente.
Secondo la procura generale, il primo ministro avrebbe esercitato pressioni al fine di sbloccare i progetti di due miniere di litio e una centrale a idrogeno nella città portuale di Sines. Queste iniziative, scrive Politico, rientrano «nell’ambito degli sforzi dell’Unione europea per procurarsi alcune materie prime strategiche».
In attesa di maggiori dettagli sull’inchiesta, in Portogallo si apre una crisi politica che potrebbe durare a lungo. Spetta ora al presidente della Repubblica la decisione di nominare un nuovo primo ministro o di aprire le elezioni anticipate dopo lo scioglimento del parlamento. Oggi Marcelo Rebelo de Sousa incontrerà i principali partiti del Paese, mentre domani si riunirà il consiglio di Stato, organo consultivo del presidente. Al termine di questo iter, il presidente della Repubblica parlerà alla Nazione.
Politico aggiunge che l’immediato ritorno alle urne non è scontato: Rebelo de Sousa potrebbe chiedere a Costa di rimanere in carica fino all’approvazione della legge di bilancio, attesa per la fine di questo mese, e successivamente sciogliere il parlamento. In alternativa, il leader del Partito Socialista potrebbe esercitare le sue funzioni da primo ministro fino a quando non si terranno le nuove elezioni.
Un’altra opzione percorribile, come anticipato, è la nomina di un nuovo primo ministro da parte del presidente della repubblica. Il Partito Socialista ha la maggioranza assoluta all’Assemblea della Repubblica, dunque il colore politico del potenziale successore sembra piuttosto scontato. Tuttavia, considerando l’ampia portata dell’inchiesta, è più probabile che il presidente della Repubblica scelga di indire le elezioni anticipate.