Slava EvropiL’Ue darà all’Ucraina un altro miliardo e mezzo di euro di aiuti

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen annuncia nuovi fondi per il sostegno economico a Kyjiv (stipendi, pensioni, servizi pubblici essenziali e infrastrutture colpite dalla Russia). «Vogliamo stanziare altri cinquanta miliardi di euro fino al 2027»

La bandiera dell'Ucraina sventola fuori dalle istituzioni europee
Foto Lukasz Kobus/EC

L’Unione europea ha stanziato un altro miliardo e mezzo di euro in aiuti all’Ucraina per aiutare la sua economia. Una nuova tranche di aiuti che porta il contributo di Bruxelles a quota ottantacinque miliardi di euro dall’inizio della guerra. «E ne arriveranno altri», promette la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo annuncio. Questo sostegno aiuterà l’Ucraina a continuare a pagare stipendi e pensioni e a mantenere in funzione i servizi pubblici essenziali, come ospedali, scuole e alloggi per le persone rifugiate. Inoltre, consentirà all’Ucraina di garantire la stabilità macroeconomica e di ripristinare le infrastrutture critiche distrutte dalla Russia nella sua guerra di aggressione, come le infrastrutture energetiche, i sistemi idrici, le reti di trasporto, le strade e i ponti. «Vogliamo stanziare altri cinquanta miliardi di euro per l’Ucraina fino al 2027», scrive von der Leyen in coda al suo tweet, ricordando che il percorso di ricostruzione dell’Ucraina è già iniziato, perché si tratta di un’emergenza, ma deve necessariamente durare nel tempo e non può fermarsi.

I finanziamenti europei hanno sostenuto la stabilità economica e i servizi pubblici dell’Ucraina dall’inizio della guerra con la Russia. Ed è chiaro che senza l’aiuto degli alleati Kyjiv non avrebbe potuto resistere all’invasione criminale attuata dal Cremlino il 22 febbraio 2022.

Il coinvolgimento graduale ma inesorabile dell’Unione europea ha spinto i suoi leader a compiere passi difficilmente immaginabili prima che un evento così epocale stravolgesse i loro orizzonti. Un sostegno che arriva sia tramite strumenti comunitari sia tramite quelli nazionali dei ventisette Stati membri. La parte più consistente è quella della cosiddetta «assistenza macro-finanziaria» e umanitaria, cioè i soldi che servono al governo di Kyjiv per mantenere a galla i conti del Paese nonostante l’aggressione.

Ma per sostenere lo sforzo bellico di un Paese servono anche aiuti militari. E l’Unione non si è tirata indietro nella fornitura di armi e di equipaggiamento militare, fornito principalmente dai vari Stati membri. A questi poi si sommano quelli che arrivano a Kyjiv attraverso uno strumento chiamato European Peace Facility (Epf), istituito nel 2021 per finanziare le operazioni militari svolte in Paesi terzi nell’interesse dell’Unione europea.

Il pagamento annunciato oggi arriva dopo la valutazione positiva sui passi in avanti compiuti dall’Ucraina nell’attuazione delle condizioni politiche concordate con Bruxelles per migliorare la stabilità finanziaria con la graduale eliminazione della tassazione temporanea di emergenza e per rafforzare lo Stato di diritto, ad esempio ripristinando il funzionamento dell’Alto Consiglio di Giustizia e dell’Alto Consiglio di Qualificazione dei Giudici. Kyjiv ha rispettato i requisiti di rendicontazione, compiendo progressi significativi verso il miglioramento del sistema energetico con la ristrutturazione dell’Operatore del Sistema di Trasmissione del Gas e verso la promozione di un migliore clima imprenditoriale.

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