La propaganda russa ripesca il Generale inverno per annunciare che l’ondata di freddo piegherà definitivamente il nemico ucraino. Ma è l’evoluzione del rapporto con gli Stati Uniti a preoccupare di più Volodymyr Zelensky. L’annunciata fine del supporto militare del congresso americano all’Ucraina in questo momento è un rischio che Zelensky sperava di non correre. Intanto, però, a Washington continua la trattativa tra dem e repubblicani su un nuovo pacchetto di aiuti.
In ogni caso il Cremlino alza i toni e tuona contro il raid della coalizione anglo americana in Yemen che ha colpito le basi degli Houthi. Lo dice al Jazeera citando fonti diplomatiche. Il governo russo avrebbe mandato un messaggio ai membri del Consiglio di sicurezza, per denunciare la violazione dei principi della carta della Nazioni unite.
Intanto nella tarda serata di ieri si è saputo che l’interscambio commerciale tra Cina e Russia ha toccato livelli record nel 2023, salendo a oltre 240 miliardi di dollari. Mosca e Pechino negli incontri bilaterali dello scorso anno avevano fissato l’obiettivo di 200 miliardi, ma l’inasprimento delle sanzioni con l’Occidente ha richiesto un rafforzamento degli scambi, soprattutto dell’industria bellica.
E in effetti Putin, che ieri si è detto orgoglioso dei propri armamenti, in particolare della flotta di droni, nella notte ha attaccato diverse località ucraine nella zona di Sumy con missili e velivoli senza pilota. Colpite le città di Bilopillia, Esman, Svesa, Krasnopillia, Seredyna-Buda, Yunakivka e Myropillia.
Anche le sparate di Dmitry Medvedev dimostrano che la Russia vuole mostrare i muscoli: ieri è tornato a parlare di olocausto nucleare diffidando gli alleati di Zelensky dal fornire all’Ucraina missili a lungo raggio da lanciare sul territorio russo. Medvedev ha ribadito che in tal caso Mosca si sentirebbe autorizzata a rispondere con armi atomiche.
Schermaglie che non fermano i bombardamenti da entrambe le parti. La notte tra mercoledì e giovedì due missili S-300 russi hanno colpito a Kharkiv. Le autorità di Mosca, per contro, denunciano che droni ucraini sono stati abbattuti sulle regioni di Rostov, Tula, Voronezh e Kaluga, dove però è stata però danneggiata una centrale del gas, secondo quanto hanno fatto sapere le autorità locali.
L’unico atto di pace di queste ore è stato il cessate il fuoco di dodici ore annunciato dal ministero della Difesa russo, ma che ha riguardato soltanto la strada che i nuovi ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica dovevano percorrere per dare il cambio ai loro colleghi presso la centrale di Zaporizhzhia.