L’isola contesaL’eccezione democratica ed economica di Taiwan

«La gente di Taiwan ha lo stesso spirito e coraggio dell’Ucraina», ha detto Vincent Y.C. Tsai, ambasciatore di Taiwan in Italia, intervenuto nel corso de Linkiesta Festival, dialogando con Gianni Vernetti.

(Foto di Lorenzo Ceva Valla)

«Taiwan è un Paese indipendente e sovrano. I taiwanesi amano la democrazia e la pace». Vincent Y.C. Tsai, ambasciatore di Taiwan in Italia, è intervenuto nel corso de Linkiesta Festival, dialogando con Gianni Vernetti, che da tempo scrive e si occupa dell’isola contesa a soli 160 chilometri dalle coste della Cina.

Un’«eccezione» diventata un avamposto democratico ed economico dell’Occidente di fronte alla dittatura cinese. In soli quarant’anni, Taiwan è passato dall’essere un regime militare a democrazia. E da questa democrazia è nato lo sviluppo economico dell’isola, che poggia soprattutto sulla produzione tecnologica.

L’ambasciatore Vincent Y.C. Tsai ha ricordato che Taiwan detiene il 90 per cento del mercato mondiale dei chip. «Taiwan è il paradiso per lo shopping di prodotti tecnologici», ha detto. «Il nostro sviluppo economico è trainato dalla produzione tecnologica». E l’isola è anche un grande Paese investitore nei Paesi asiatici, Giappone in primis, e in Australia.

«Per molti Paesi nella comunità internazionale siamo una provincia della Cina», ha detto l’ambasciatore. «Per noi invece è semplice e chiaro: siamo un Paese indipendente e sovrano». Certo, soprattutto dopo la visita di Nancy Pelosi nell’agosto del 2022, «abbiamo avuto molte esercitazioni militari attorno a Taiwan. Ogni giorno vediamo navi da guerra che circondano l’isola». Ma «questa minaccia militare non ha nessun impatto sulla nostra posizione democratica e sulla nostra voglia di libertà».

Eppure la linea rossa di Taiwan è stata più volte ormai oltrepassata da Pechino e da più parti si dice che Taipei corra lo stesso rischio dell’Ucraina. «La gente di Taiwan ha lo stesso spirito e coraggio dell’Ucraina», ha detto Vincent Y.C. Tsai. «Lo sappiamo che la Cina è un grande Paese con un potere militare più grande rispetto a Taiwan. Ma se qualcosa dovesse succedere nel canale di Taiwan, ci aspettiamo lo stesso supporto che la comunità internazionale ha dato all’Ucraina».

Gli Stati Uniti, custodi della sicurezza di Taiwan, con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbero rivelare ora qualche sorpresa. «Dovrebbe pagare gli Stati Uniti per la sua difesa, non ci danno nulla, e hanno preso circa il 100% del nostro business dei chip», disse Trump in campagna elettorale. «Ci auguriamo di avere ancora buone relazioni con gli Stati Uniti», ha commentato l’ambasciatore. «Hanno garantito la nostra sicurezza finora e ci auguriamo che continuino a farlo».

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