Alla ricerca della fetta perfettaCome si costruisce un mito rosso passione dal 1898

Non è la Ferrari, ma ci assomiglia: è l’affettatrice più conosciuta e amata nel mondo, e la produce un’azienda in provincia di Varese che non ha mai tradito l’obiettivo del suo fondatore. L’abbiamo visitata per raccontarvela

Quando un appassionato dice “volano” gli occhi si illuminano: è il modello di punta e più conosciuto della rinomata Berkel, l’affettatrice che tutto il mondo ci invidia e che – proprio come le auto di lusso della food valley italiana – è prodotta ancora in maniera artigianale da operai specializzati che ne fanno un capolavoro di tecnica, efficacia, bellezza e precisione.

Fondata a Rotterdam nel 1898 dall’olandese Wilhelmus Van Berkel, l’azienda ha rivoluzionato il mondo del taglio con l’invenzione dell’affettatrice. Oggi VBI è un’organizzazione multinazionale con sede in Italia, da 25 milioni di euro di fatturato e con oltre 160 dipendenti su tre siti produttivi.

La produzione di alta gamma è a Oggiona Santo Stefano, ed è qui che le volano rosse, quelle più iconiche, ma anche quelle personalizzate con i colori che ciascuno desidera, vengono assemblate una ad una, su tre isole presidiate dagli operai che le montano, le coccolano, le provano e le spediscono in tutto il mondo, in attesa di affettare o di fare bella mostra di sé in cucine, salotti e ristoranti. Affettano salumi italiani ma non solo, perché a seconda del luogo di destinazione, queste signore delle fette sono in grado di fare il loro lavoro anche con la frutta e la verdura in Paesi a tendenza vegetariana come l’India o il Middle East, con il pane nel Nord Europa, con il bacon per arricchire le colazioni dei grandi hotel con ospiti internazionali, proprio come nelle intenzioni del fondatore olandese Wilhelmus Van Berkel, che inventò per primo uno strumento rivoluzionario che riproducesse meccanicamente la “fetta perfetta”.

Un’intuizione geniale che fu alla base della invenzione della prima affettatrice del mondo e della nascita di questa affettatrice a volano, diventata nel tempo un must-have. Oggi, disponibili anche in una versione ridisegnata, mettendo insieme l’expertise della produzione con quella del design di un’azienda vicina, la Rizoma di Gallarate, che ha ripensato questo oggetto per conquistare nuovi consumatori più contemporanei. Meccanicamente non è cambiato nulla, ma il design è futurista e minimal: il volano è stato svuotato e semplificato, è stata eliminata la scritta del logo ma rimane l’indicazione di Milano, è stato scelto il colore bianco opaco e lucido, i dettagli in acciaio cromato e la particolare fresatura rendono l’insieme più avveniristico. Ma anche più funzionale: il dettaglio del brand sul piedistallo riprende la circolarità del volano togliendo i piedini, inserendo dei dischi che permettono di spostare più facilmente la Berkel. Il QrCode vicino al volano permette invece di entrare nel mondo Berkel e regala agli appassionati tanti contenuti digitali per registrare la macchina e scoprire tutte le sue potenzialità e caratteristiche. Si chiama Volano B114X ed è un modello molto più contemporaneo, che si allontana dal classico e che si aggiunge a quelli già presenti e sempre apprezzati.

Il mito Berkel si fonda anche sui coltelli, che vengono prodotti in un altro luogo italiano molto vocato, con otto addetti e una capacità produttiva di 65.000 pezzi l’anno: si tratta di Maniago, in provincia di Pordenone, che ha trasformato la sua storica maestria nella lavorazione del ferro e dell’acciaio in un centro all’avanguardia per la produzione di coltelli di alta qualità. La Maniago Factory fonde la tradizione artigianale con tecniche moderne, mantenendo viva una cultura del ferro battuto che ha origini nei tempi delle Repubbliche Marinare.

Il terzo polo produttivo è invece in India, a Chennai, nel quale il team rappresenta un esempio straordinario di integrazione culturale e generazionale, dove giovani talenti dinamici collaborano con gli esperti per mantenere gli elevati standard di qualità. La composizione del personale riflette una ricca diversità culturale e religiosa, tipica dell’India dove induismo, islamismo e cristianesimo si amalgamano. Da questo melting pot di culture e conoscenze nasce la capacità di combinare l’arte della precisione meccanica con l’efficienza produttiva, sfruttando la profonda conoscenza meccanica e le grandi capacità delle fonderie locali.

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