In un video messaggio alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato l’imminente arrivo di un importante sostegno dagli Stati Uniti, sostenendo di aspettare l’annuncio ufficiale tra poche ore. Secondo l’Associated Press questo nuovo pacchetto di aiuti militari statunitensi potrebbe ammontare a 1,25 miliardi di dollari, includendo munizioni essenziali per i sistemi di difesa aerea, come Hawk e Nasams, insieme a missili Stinger e munizioni d’artiglieria da 105 e 155 mm. La decisione arriva dopo un’intensificazione degli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche ucraine, in risposta ai quali il presidente Joe Biden ha promesso un’accelerazione nelle forniture di armi. Sommando tutti gli aiuti statunitensi dall’inizio dell’invasione russa, l’Ucraina finora ha ricevuto sessantadue miliardi di dollari.
Oltre al sostegno statunitense, Zelensky ha discusso con il primo ministro canadese Justin Trudeau della necessità di aumentare la produzione di armi ucraine e rafforzare le sanzioni contro la Russia. «Con il Canada, che guiderà il G7 il prossimo anno, è essenziale rafforzare la cooperazione internazionale per proteggere i nostri valori e la vita del nostro popolo», ha sottolineato Zelensky.
Nel frattempo, la Slovacchia purtroppo si sta confermando l’anello debole del sostegno europeo all’Ucraina. Con uno sgarbo diplomatico irrituale, il ministro della Difesa slovacco Robert Kalinak ha suggerito a Kyjiv di dover cedere territori alla Russia per raggiungere un cessate il fuoco duraturo. «La stabilità postbellica è più importante di confini precisi. L’Ucraina deve riconoscere che il suo confine più lungo sarà sempre con la Federazione Russa».
Un consiglio che al momento non sembra poggiare su fatti concreti, visto che la Russia non riesce ad avanzare, mentre l’esercito ucraino si trova ancora all’interno dell’oblast russo di Krusk. Stando ai numeri, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha dichiarato che la Russia ha subito almeno settecentomila vittime dall’inizio dell’invasione su vasta scala nel febbraio 2022 e ha speso oltre duecento miliardi di dollari, perdendo settecenotttantasettemilanovecentoquaranta soldati, con duemiladieci perdite solo nell’ultimo giorno di guerra. Il bilancio delle perdite russe include anche novemilaseicentosessantatré carri armati, ventimilatré veicoli corazzati, ventunomilaquattrocentonovantaquattro sistemi di artiglieria e oltre ventunomila droni abbattuti.