Storie di un precarioTutti sognano la casa in campagna

È impressionante: ingegneri, idraulici, baby sitter, guardie svizzere e chi più ne ha più ne metta, sognano un giorno, con i risparmi di una vita, di uscire dalle nostre grigie e soffocanti città p...

È impressionante: ingegneri, idraulici, baby sitter, guardie svizzere e chi più ne ha più ne metta, sognano un giorno, con i risparmi di una vita, di uscire dalle nostre grigie e soffocanti città per potersi godere la vecchiaia all’ombra di un bel fico. Sorprende come anche i nobili col loro passato da latifondisti estremi sognino oggi, pur di sottrarsi allo smog, di fare i contadini. Un bel rovesciamento di prospettiva… A questo punto mi sono chiesto: se anche il nobile sogna la casa in campagna che cosa sognerà il contadino?…

Ebbene, “cari i miei 25 lettori”, secondo un recente sondaggio risulta che anche il contadino sogna la casa in campagna, ma la notizia più sconvolgente è che udite udite: LA-CAMPAGNA-NON-C’E’-PIU’! sono rimaste solo le case!!! ahah, scusate se rido ancora, deve essere isteria… ville, villine, villette, treni e trenini, stradine, antenne vaticane, palazzi e palazzine, rumore di ruspe e gli animali che non sanno più dove andare ormai derubati del loro naturale tetto d’alberi…

Orsù, cari animali, non perdiamoci d’animo si può sempre emigrare tutti insieme: ad esempio mi dicono che in Mongolia ci siano a portata di mano delle praterie ancora intonse, oppure che le tailandesi siano molto ospitali con i turisti o che in Kenya, Malindi ormai parli italiano: addio dolce elogio della vita agreste, addio vecchiaia sotto un fico, addio nobiltà, contadini, borghesia, addio Lugano, addio…

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