Si apre la dodicesima edizione dell’Antalya International Piano Festival, che di anno in anno si fa sempre più interessante.
Siamo nel sud della Turchia, in una delle zone più povere del paese, dove d’estate si concentra il turismo di massa. Ma ci sono due importanti festival che mirano a migliorare gli equilibri tra turismo e popolazione locale e rendere la città polo culturale: l’Antalya International Piano Festival e l’International Antalya Golden Orange Film Festival.
Il Piano Festival quest’anno propone tredici concerti, più altri quattro gratuiti che si terranno nei sobborghi della città e otto masterclass tenute da rinomati professionisti. Ce n’é per tutti: per un pubblico internazionale e per la gente del luogo, che questa musica non la conosce. Oltre alla straordinaria possibilità per i giovani di perfezionarsi accanto ad alcuni dei professionisti più affermati al mondo.
Gli interpreti sono un giusto mix di star internazionali (come le sorelle Labèque e Olli Mustonen), giovani talenti (tra cui lo straordinario Nobuyuki Tsujii, ragazzino giapponese non vedente che fa miracoli alla tastiera) ed eccellenti musicisti turchi. La programmazione è varia: classici, prime esecuzioni, il flamenco di Joaquin Grilo, jazz, ecc.
Direttore artistico e protagonista del festival è Fazil Say, precoce talento della tastiera e motivo di orgoglio nazionale. Nominato nel 2008 Ambasciatore per la Cultura dall’Unione Europea, è attivo nel costruire un ponte tra le culture orientale e occidentale, da un lato diffondendo la cultura turca nel mondo, nelle sue numerose tournées in giro per i continenti, dall’altro introducendo appunto la sua gente alla musica classica.Racconta: “Ho esplorato tutta Turchia, tra il 2002-2005. Ho visitato tutte le città moderne dell’Anatolia, posti dove a volte non si tengono neppure concerti classici. Ho visitato quaranta città in tutta la Turchia, ogni mese dedicavo un giorno a questo tour. La mattina suonavo per i bambini, nelle scuole, introducendo i pezzi e suonandoli, e loro mi facevano domande, era interattivo! Nel pomeriggio suonavo per ragazzi più grandi: se c’era un’università in città suonavo in Università, se non c’era suonavo nei Licei, per gli studenti. E la sera tenevo un classico concerto, dove la gente entra pagando un biglietto. La mattina venivano messi in vendita i biglietti e nel corso della giornata erano tutti esauriti. In tutte e quaranta le città. Significa che questa gente ha bisogno di queste attività culturali. L’ho detto dappertutto: non è importante che io vada una volta, come un ufo: bisognerebbe farne una serie: ogni mese qualcuno suona. Arriva un’orchestra, arriva un coro o altro. o ancora meglio una volta alla settimana! Ma questo dipende dalla quantità di fondi a disposizione. Questo governo oggi non sta esportando cultura, non è facile. Ma devo dire che la Turchia è anche un bel paese occidentale, metà e metà, ci sono persone molto religiose e persone più moderne. È l’unico paese tra quelli islamici in cui puoi trovare tante orchestre. Ad esempio la Bifo, un’orchestra privata, della compagnia Borusan, una delle migliori orchestre in Europa oggi”.
Per il Piano Festival di quest’anno sono stati venduti quindicimila biglietti, anche ai locali dunque. La sfida sembra dare ottimi risultati: lo stesso sindaco è sorpreso dal successo delle vendite. E il vero scopo è allargarsi nei prossimi anni ad altre quindici, venti città dell’Anatolia.
Il concerto di apertura, questa sera, prevede musiche di Fazil Say, concerto per tromba e Istambul Symphony, e il concerto per pianoforte, tromba e archi n.1 di Shostakovic. Al pianoforte Fazil Say, alla tromba Gabor Boldoczki, Gurer Aykal dirige l’orchestra sinfonica di Antalya. Vi dirò.
Il festival prosegue fino al 17 dicembre.
www.antalyapiyanofestivali.com