FuoriserieIn&Out: il bilancio di dicembre delle nuove serie TV

Paletta alla mano: sì o no. Molte serie sono già andate in stand by per il tradizionale riposo natalizio. E' il momento giusto per vedere, tra le nuove serie cominciate a settembre, quali si sono r...

Paletta alla mano: sì o no. Molte serie sono già andate in stand by per il tradizionale riposo natalizio. E’ il momento giusto per vedere, tra le nuove serie cominciate a settembre, quali si sono rivelate sorprendentemente positive e quali invece sono risultate sotto le aspettative. Ecco il mio personalissimo podio degli In&Out.

Piacevoli sorprese

  • Homeland

La migliore tra le serie di questo inverno. Homeland è la dimostrazione che Showtime, il canale via cavo americano (già padre spirituale di Dexter, Shameless, The Borgias, The Big C), continua ad andare alla grande. Si tratta di una serie post 11 settembre, che contiene tutti gli elementi giusti per sfondare. Sono finiti i tempi di Alias e delle spy story d’azione estrema, Homeland fa breccia imponendo la sua componente psicologica. E funziona. Già rinnovato per la seconda stagione, per fortuna.

Su Once Upon a Time avevo già scritto. Ribadisco che è una delle serie più innovative di questa stagione. Prima della pausa invernale si è tinta di dark con la morte improvvisa di uno dei personaggi principali e tanti misteri lasciati in sospeso. Una serie che parte con qualche pecca (la trama ha infatti qualche neo) ma se si accettano le premesse è in grado di stupire. Gioca sulla complessità del nostro mondo, raccontando la storia tramite una lunga scia di contrasti: fiabe-realtà, infanzia-età matura, buoni-cattivi, passato-presente (secondo la lostiana tecnica narrativa dei flashback).

Le delusioni più grandi

  • Person of Interest

Non basta la firma di J.J. Abrams per far sì che un prodotto diventi automaticamente un successo. E nemmeno la presenza di Michael Emerson (il Ben di Lost). Person of Interest è privo di uno dei requisiti fondamentali per una serialità televisiva che funzioni: manca la trama orizzontale, manca quel quid che ti tiene legato alla storia. Il punto è chi la storia di fondo non c’è, il tutto prosegue sulla scia dei procedural standard e la particolarità della macchina in grado di predire chi sarà coinvolto in un fatto di sangue (sulla scia di Minority Report) si esaurisce dopo la prima puntata.

Per quanto riguarda gli ascolti American Horror Story è stata premiata. Alcuni addirittura la considerano la serie rivoluzione di quest’anno. Molto probabilmente è uno di quei prodotto che o lo si ama o lo si odia. Ecco, io rientro nella seconda categoria. Troppo sfacciato nelle citazioni, sembra un’accozzaglia di cose viste e riviste ormai fino alla nausea. La citazione è letteraria, l’eccesso di citazioni diventa plagio. Storia, regia, scelta dei personaggi niente lascia spazio a originalità e fantasia e da un horror questo ci si aspettava.

Okay, può darsi che il rinnovo per una seconda stagione arrivi. Ma questo non deve tradursi automaticamente come sinonimo di successo. Terra Nova in realtà ha deluso più di quelli che ha conquistato. Come per Person of Interest non basta il nome di Spielberg per fare centro. Terra Nova si è trascinato per tutta la stagione, lasciando solo all’ultima puntata un po’ di azione e anche quella si rivela una gran americanata (la scena di Jim Shannon che scappa dal tirannosauro davvero non si può vedere).

E voi, cosa ne pensate? Quale sono le serie che vi sono piaciute?

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter