Club HousePoveri loro che non sanno più giocare

Tasse contro ripresa. Recessione contro ripresa. Debito pubblico contro ripresa. Oramai hanno interrotto la partita, sono tutti davanti ai monitor per capire se ci fosse il fallo o meno, se il pied...

Tasse contro ripresa. Recessione contro ripresa. Debito pubblico contro ripresa. Oramai hanno interrotto la partita, sono tutti davanti ai monitor per capire se ci fosse il fallo o meno, se il piede avesse pestato la linea o no, se fosse fuorigioco o il giocatore fosse in linea. Panchine che traballano, panchine commissariate, tifosi che inizialmente vedono di buon occhio il nuovo allenatore, poi realizzano che no, non è come se lo aspettavano, ma il contratto ormai è firmato e per di più il presidente così ha stabilito, non c’è spazio di manovra.

Al diavolo! Il Natale è alle porte: se non sanno più giocare, tronfi come sono dei loro curriculum accademici, Dio abbia pietà di loro. Arrivano le feste, ma la palla non smetterà di rimbalzare per il campo. Nella logica infinita del rugby, ad esempio, fanno in modo che tra il 25 dicembre e il primo di gennaio si concentrino i derby, di modo che le squadre non debbano percorrere chilometri e chilometri, sacrificando il tempo dedicato alla famiglia. E il ragionamento si estende ai sostenitori, che tutt’al più si concedono la gita fuori porta. Esempio: Benetton Treviso e Aironi Viadana, entrambe in Pro12, si affronteranno il 23 e il 31, evitando di ritrovarsi in qualche aeroporto mentre a casa la tavola è pronta per far festa.

Il giorno di Santo Stefano il presidente francese Nicolas Sarkozy probabilmente si metterà a fare jogging per fare contenta la moglie e smaltire lo smacco dell’ultimo vertice europeo. Il Primo ministro David Cameron quasi sicuramente guarderà alla tv la partita del suo Fulham o si dedicherà allo shopping che apre i battenti con il Boxing Day. Angela Merkel non è dato a sapere. Mario Monti rimpiangerà di non aver aggiunto un balzello ai panettoni.

Finché non tassa anche le mischie ordinate…