Post SilvioProfessor Monti, un po’ di ottimismo non ci farà fare default (anzi)

Ieri un messaggio di sobrietà, l’altroieri una manovra lacrime e sangue, oggi un attacco frontale all’evasione fiscale, domani chissà. Il tutto costantemente e pericolosamente suffragato dal favore...

Ieri un messaggio di sobrietà, l’altroieri una manovra lacrime e sangue, oggi un attacco frontale all’evasione fiscale, domani chissà. Il tutto costantemente e pericolosamente suffragato dal favore dei sondaggi: un po’ perchè gli italiani non ha tutta questa voglia di (o questi soldi per) consumare; un po’ perchè il recente passato clownesco mentre pattinavamo sul bordo del default è ancora fresco nella memoria collettiva.

Il rischio che il governo Monti inauguri e rafforzi una retorica depressiva, tuttavia, inizia a fare un po’ di paura. La sobrietà va bene, il risparmio anche e l’Italia non è certo “fuori pericolo”. Ma ad un certo punto bisognerà ammettere che l’Italia ha un problema, e si chiama “mercato interno”. Bisognerà ammettere che nessun paese può permettersi di assecondare la depressione dei consumi oltre la soglia di ciò che la recessione già, dolorosamente, impone.

Insomma, sarebbe il caso che qualcuno, al governo e dagli scranni degli opinion leaders, lanciasse qualche segnale distensivo. Invitasse a spendere chi è in grado di farlo. Mandando segnali concreti, e possibilmente rapidi, di restituzione del potere di acquisto a chi ne ha perso di più che, tradotto, significano meno tasse su lavoratori e impresa, compensate dall’evasione recuperata e da qualche taglio (a proposito, quando ne sentiamo seriamente parlare?) alla spesa che non serve (e non è poca).

Sì, lo so, la faccio facile e la situazione è complessa. Ma un po’ di politica favorevole a un ciclo di ripresa ci serve, come il pane. Anche perchè, qua e là, di imprese che ce la fanno, di giovani che sfondano e di mercati che si aprono ne esistono, e vale la pena di ricordarselo. Stiano tranquilli Monti e i suoi ministri: nessuno li scambierà per Berlusconi e quelli che governavano prima anche se, ogni tanto e con sobrietà, ci lasciano intendere che in fondo al lungo tunnel il sole sorge ancora.

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