Assistere, nel cuore di Venezia, magari dal fondo di una delle strette calli che sbucano sulla laguna, al passaggio lentissimo, a pochi metri dalla riva, di un colosso galleggiante multipiano che ospita quasi 5.000 persone, è una visione davvero strabiliante, incredibile! Eppure non è un film: 700 grandi navi ogni estate entrano in Venezia, letteralmente.
Foto: Pattaro / Vision
Divina, la nuova ammiraglia della MSC, forse la nave più grande mai vista a Venezia, ha sfilato in laguna sabato scorso: 66 metri di altezza, 333 metri di lunghezza – quando Piazza San Marco in tutta la sua lunghezza ne misura 145 – un vero grattacielo galleggiante, in orizzontale, più simile a un parco divertimenti (si dovrebbe dire tematico) che a un mezzo per solcare i mari e vedere il mondo. Immaginate cosa scaricano in cielo e in mare questi giganti galleggianti…
Il Comitato No Grandi Navi non ha accolto bene il suo passaggio, tanto da indirizzare una lunga lettera proprio a Sofia Loren, madrina della MSC, a cui è dedicata nella Divina una sontuosa suite con tanto di pizzi e merletti. I motivi sono quasi ovvi, tutti condivisibili: la laguna è un ecosistema delicato già sufficientemente compromesso, anche senza gli effetti più o meno prevedili del passaggio di queste mega-imbarcazioni.
Bisognerebbe riflettere però su quanto vale per ognuno dei 4345 passeggeri quel punto di vista esclusivo su Venezia, oppure quanti passeggeri perderebbe la MSC senza poter pubblicizzare quell’occhiata a San Marco dall’alto dei suoi barconi, un’esperienza fin troppo speciale. E se davvero è sufficiente il ragionamento che queste navi portano soldi e lavoro a tutti i veneziani per pretenderne il passaggio. Non è forse una certa idea di turismo che andrebbe ripensata, anzi regolata?
Segnaliamo con divertita curiosità il classico progetto alternativo all’italiana: scavare il canale Caotorta dell’Angelo come ingresso esclusivo in Bacino delle grandi navi, come se fosse facile. Siccome l’idea è ancora di “larghissima massima”, per cui solo la fase di studio richiederebbe anni e soldi che non ci sono, dobbiamo ritenerci fortunati; per come vanno le cose in Italia di questo progetto si perderà memoria, dunque eviteremo di imbarcarci, è il caso di dirlo, in operazioni difficilissme che toccano delicatissimi contesti, dove sbagliare non si può più.
Nel frattempo speriamo che qualcuno decida una volta per tutte che le grandi navi si fermino a Marghera, per esempio. E se Venezia perderà qualche turista transatlantico poco male, soprattutto di quelli che a terra ci scendono giusto il tempo di farsi qualche autoscatto veneziano .