Club HouseNon è buona la prima per l’Italia. Del rugby

Giugno, tempo di migrare: nel rugby le nazionali dell'Emisfero nord fanno i bagagli e volano a Sud per confrontarsi con le rivali australi. Hanno cominciato Australia e Scozia, quindi gli australia...

Giugno, tempo di migrare: nel rugby le nazionali dell’Emisfero nord fanno i bagagli e volano a Sud per confrontarsi con le rivali australi. Hanno cominciato Australia e Scozia, quindi gli australiani sabato sono scesi di nuovo in campo e hanno battutto il Galles nella prima delle tre partite in programma tra le due squadre. L’Irlanda è stata placcata duramente dalla Nuova Zelanda, così come l’Inghilterra ha assaggiato muscoli e senso pragmatico dei sudafricani. L’Italia invece nel fine settimana ha perso contro l’Argentina per 37-22. Non una bella prestazione per gli Azzurri contro i Pumas che tenevano a riposo i big – all’orizzonte c’è il Rugby Championship, il torneo con Australia, All Blacks e Sud Africa – e il ct Jacque Brunel si è lamentato soprattutto per i troppi palloni persi: “Quando potevamo rientrare in partita abbiamo concesso un intercetto ed a quel punto il divario tra noi ed i Pumas è diventato troppo grande per poter pensare di rimontare. Non abbiamo giocato come volevamo, abbiamo perso troppi possessi, non abbiamo dato velocità al gioco: in sintesi non abbiamo fatto quello che volevamo”.

Il prossimo impegno riporta gli italiani a Nord, ma restando pur sempre a Ovest: c’è il match contro il Canada venerdì. Never understimate the Canucks: i canadesi sanno giocare a rugby, lo hanno dimostrato alla Rugby World Cup dell’anno scorso e in altre occasioni (nella Churchill Cup 2011 hanno sconfitto l’Italia A, insomma non sono dei novellini come qualcuno potrebbe pensare). Occupano il 13° posto nel ranking mondiale, l’Italia è all’11°. Hanno atleti sparsi tra i maggiori campionati europei (da quello francese a quello celtico). E hanno appena battuto 28-25 gli Stati Uniti, che saranno i nostri ultimi avversari. Sulla carta gli Azzurri arrivano allo scontro da favoriti e non è il massimo per una nazionale che non è abituata a vincere: ci vuole il carattere per gestire la pole position sulla griglia di partenza. Il Canada opta per un rugby semplice, concreto, con attenzione alle fasi difensive. Il progetto di Brunel è quello di instillare qualche bollicina alla francese negli schermi italiani, richiedendo velocità di esecuzione che comporta a sua volta dispendio fisico e mentale. Contro gli argetini, la nazionale è apparsa sulla gambe: certo conta il fatto che per le boreali è appena finita una lunga stagione tra Coppa del Mondo, campionati e competizioni europee, ma pure la maggioranza dei Pumas a livello di club opera tra Francia e Gran Bretagna.

Forza Azzurri, anche in formato ovale.

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