La salute del serpenteVaccini: qual è il numero giusto per i nostri figli (e le casse dello Stato), quattro o sei?

Tre, hanno solo tre mesi di vita i nostri bebè quando per la prima volta incontrano l'ago del vaccino.Cono d'ombra e chiaroscuri, vantaggi ed effetti collaterali permanenti, benefici sulla comunità...

Tre, hanno solo tre mesi di vita i nostri bebè quando per la prima volta incontrano l’ago del vaccino.

Cono d’ombra e chiaroscuri, vantaggi ed effetti collaterali permanenti, benefici sulla comunità e danni al singolo, eradicazione di malattie come la polio e il vaiolo, cavallo di battaglia dell’OMS, salvaguardia contro infezioni che sono diventate pericolose.

Insomma tanti punti di vista e assai poca chiarezza invece sugli studi, se ce ne sono, degli effetti collaterali delle vaccinazioni di massa.

Terreno di battaglia è il fragile sistema immunitario dei neonati: troppo piccoli per ricevere una stimolazione tanto potente, mentre Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica del policlinico Gemelli di Roma, afferma che evidenze scientifiche provano che è proprio quando i bambini sono in una fase evolutiva c’è la necessità di vaccinare. E la stimolazione data dall’esavalente è certamente più indicata rispetto a singole iniezioni.

Ed è quello che accade nelle nostre ASL che propongono una puntura di 6 vaccini anzichè 4 come di legge.

Cioè? Sì, in Italia i vaccini obbligatori sono 4: antidifetrite, antitetano, antipolio, antiepatite B, secondo il decreto ministeriale 7 aprile 1999, ma nelle ASL sono disponibili vaccini esavalenti anche per pertosse e hemophilus influenzae b che sono facoltativi.

Ora per il Codacons se si eseguissero solo i 4 vaccini obbligatori si potrebbero risparmiare 114 milioni di euro all’anno, che potrebbero andare a far compagnia alla ‘spending review’ tanto temuta nel settore sanitario.

Eliminare uno spreco da quasi 114 milioni di euro annui e salvare migliaia di posti letto agendo sul fronte dei vaccini forniti dal Ssn, che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge. Eliminando questo spreco – prosegue il Codacons – si potrebbe limitare la spending review nella sanità, e ridurre il taglio al numero di posti letto che avrebbe ripercussioni pesantissime per gli utenti“.

Non sono disponibili in unica soluzione solamente i quattro vaccini obbligatori“, rimprovera il Codacons.

Ciò appare gravissimo anche perché sembra che la somministrazione polivalente – dei vaccini – possa comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario. E sul fronte economico, la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn), che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge“.

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