da Nairobi
In Kenya la telefonia mobile è ovunque. La sua diffusione, qui come nel resto dell’Africa, non è certo una novità. Foreign Policy, in un articolo di giugno, la citava come uno dei “più evidenti segni della crescente prosperità” di un continente “in fase di decollo”. Quello che sorprende, però, è quanto questa rapida penetrazione abbia segnato nettamente l’ambiente e le abitudini africane e quanto siano ancora inesplorate le sue possibilità.
A Nairobi, dai cartelloni pubblicitari affissi sui palazzoni del centro, fanno bella mostra di sé gli ultimi modelli di smartphone, gli stessi che troviamo nei centri commerciali italiani ed europei. I negozietti di downtown pullulano, invece, di cellulari più elementari e meno costosi, acquistabili anche per poche migliaia di scellini kenyani, mentre per una scheda sim ne bastano 100 (poco meno di un euro). Nel paese, che ha 39 milioni di abitanti di cui poco meno della metà vive con meno di un dollaro al giorno, se ne contano più di 29 milioni. Lo ha reso noto lo scorso marzo la Communication Commission of Kenya.
Non sorprende quindi che i colori delle principali compagnie telefoniche siano diventati, in poco tempo, uno dei tratti più comuni del paesaggio: cartelli, insegne e negozi sono ovunque. Le loro pubblicità si trovano anche sui matatu, i minibus che funzionano da trasporto pubblico. E sempre più spesso i muri dei rivenditori vengono dipinti secondo le esigenze del marketing. In città, ma non solo. Anche nei villaggi fuori dalla capitale: nella splendida Rift Valley, per esempio. Dopo la stagione delle piogge, nel verde intenso della vegetazione spiccano delle macchie di un verde più chiaro o di un rosso acceso: sono i colori delle compagnie Safaricom e Airtel. Sono onnipresenti, anche perché i cellulari, anche quelli più semplici, qui non servono solo per telefonare.
Molte persone che non avevano accesso a una banca – e in Kenya le stime della Banca Centrale parlano di 12 milioni di possibili clienti esclusi da questo tipo di servizi – possono ora effettuare o ricevere pagamenti con pochi click, senza percorrere lunghe distanze, ma semplicemente acquistando una ricarica. E ora la nuova frontiera è quella dei prestiti. Pata Pesa è un servizio lanciato da poco proprio da un’azienda di Nairobi che consente, grazie al cellulare e ad una semplice scheda con un codice, di accedere con facilità a micro-prestiti da 250 fino a 5mila scellini. Per ora, l’uso principale è quello di pagarci la spesa, ma Pata Pesa (presentato nel video qui sotto) potrebbe rivelarsi uno strumento di sviluppo molto utile. D’altra parte, anche se ha già lasciato molti segni, la telefonia mobile in Africa è arrivata ancora da poco…