Mario Draghi è orfano, ha perso il padre e la madre a un anno di distanza quando aveva 15 anni. Chi lo conosce bene racconta che trasformò questa disgrazia in un vantaggio: quello di saper prendere decisioni. E cita come esempio tutte le decisioni che prese quando era Direttore generale del Tesoro, giuste o sbagliate che fossero, dalla Legge Draghi alle privatizzazioni. Anche ora in Europa parte della sua forza è questa.
La sua storia mi è rivenuta in mente vedendo la vicenda dell’insegnante condannata dalla Cassazione per avere fatto scrivere a un ragazzo di 11 anni sul suo quaderno per 100 volte la frase “sono un deficiente” (clicca qui per leggere la sentenza). L’insegnante era esasperata dagli episodi di bullismo del ragazzo che, a suo dire, aveva «un atteggiamento derisorio ed emarginante nei confronti di un compagno di classe». La famiglia le ha fatto causa e ora ha vinto.
Io non so chi abbia ragione, ma essendo Cassazione la storia finisce qua. So però che ho molti dubbi in merito. Che non possono essere i giudici a stabilire i criteri educativi, che dovrebbero semmai spettare a dei pedagoghi. E che questa sentenza dice cosa non fare, ma in questo modo gli insegnanti vengono lasciati sempre più soli davanti agli orridi bulli che infestano le nostre scuole.
Cosi come so, come vedo tutti i giorni, avendo anche due figlie, che non se ne può più delle famiglie che corrono a lamentarsi con l’insegnante che cerca di tenere un controllo e una disciplina. Per carità capisco i loro, i nostri, sensi di colpa per aver messo al mondo dei figli che non si vedono mai perché marito e moglie lavorano 12 ore al giorno per portare a casa lo stesso reddito che avevano i loro, i nostri, genitori dove però, spesso, era solo il padre a portare a casa il pane. Così come so che voglio che le mie figlie siano tutelate davanti al prepotente di turno e che, mentre questa sentenza manda in visibilio i difensori dei diritti dei minori, parte di questi diritti è anche il potersi difendere dal cretino di turno.
Visto che i giudici di questa sentenza mandano un messaggio di questo genere agli insegnanti di tutta Italia, a maggior ragione o sono le famiglie le prime a farsi carico di avere dei figli capaci di stare in società in maniera civile e rispettosa dei più deboli. Oppure avrà ragione un mio ex capo straniero che qualche giorno fa mi diceva: «non mi colpisce che Draghi sia orfano, così si è salvato dalle vostre famiglie-chioccia, così protettive che distruggono la possibilità di crescere degli adulti responsabili»