E se il verde nelle nostre città invece che essere “curato da” o per lo più trascurato, o aspettare i tempi dei grandi cantieri – anche il cantiere è un progetto – fosse il prodotto della condivisione e partecipazione di abitanti e cittadini? Da qualche mese a Milano è possibile attivarsi in prima persona, collaborando apertamente con l’amministrazione, prendendosi cura insieme di quei pezzi di città in stato di abbandono.
Oggi a Milano all’Acquario civico si parlerà di giardini condivisi nel convegno promosso dal Comune di Milano dalle dieci fino a sera. A maggio una delibera della giunta comunale ha avviato un “progetto sperimentale per la gestione del verde per la valorizzazione delle aree cittadine in stato di abbandono”, spazi e occasione, forse, d’incontro di generazioni e culture diverse. In molte città europee è già così: si contrasta il degrado fisico, si favorisce la rigenerazione urbana anche favorendo la coesione sociale.
Imparare facendo, in prima persona, insieme con altri, per il bene pubblico, potrebbe essere una buona scuola di democrazia applicata al progetto della città, partendo dal basso… Certo chi ha altri obiettivi preferirà vivere (o lavorare) di astrazioni. Con quelle certamente si risparmiano molte fatiche!