“Saudade” non significa propriamente tristezza. E’ più un senso di melanconia, una nostalgia per qualcosa che non può tornare. Ed è il tono complessivo delle opere che espone Giandomenico Di Marzio nella sua mostra personale, una panoramica su tutta la sua produzione artistica, alla Click Gallery a Milano fino al 31 ottobre (via privata Maria Teresa 11, www.clickgallerymilano.com), dal titolo appunto “Saudade”: ricordi belli, o comunque di momenti importanti anche se negativi, che hanno fatto parte della vita dell’artista e che ce li restituisce con un’obbiettività ricercata ma inevitabilmente imbevuta di “Saudade”. Dalle cronache sugli anni Settanta, del Terrorismo e dell’ideologia facile, fino a tele che riprendono momenti di vita quotidiana (una festa tra amici in casa, o i bagnanti -obesi- del Duemila), ciò che conta maggiormente, aldilà della descrizione, seppur chiara, di un momento passato, sembra essere il fatto stesso di riuscire a parlarne. E quindi essere arrivati a un grado di elaborazione degli eventi di cronaca, privati o storici che siano, che permettono a Di Marzio di sintetizzarli nei suoi quadri, lasciando solo quest’ombra di “Saudade”.
5 Ottobre 2012