Puntuale ogni anno arriva. Sì, arriverà anche quest’anno, annunciata dalle trombe degli infettivologi e confermata dai malcapitati che se la piglieranno (si parla di 6 milioni di italiani).
Ma ogni volta è diversa o si veste diversamente, ingannando il nostro sistema immunitario che non la riconosce sotto le mentite spoglie di malessere di stagione.
Chi è mai costei? Ma l’influenza naturalmente, bersaglio del vaccino o dei vaccini che possono scansare lei e le sue complicazioni.
Foto dal sito ‘In piazza’
Che sono polmoniti, otiti, financo meningiti e setticemie causate dall’antipatico batterio che colonizza la nostra gola (ma non poteva stanziarsi in altro essere vivente?) e che si trova la porta semiaperta dall’influenza.
E poichè il buon Dio ci ha dato due braccia, due sono pure le vaccinazioni che i nostri esperti consigliano: uno appunto per l’influenza, l’altro contro l’odioso pneumococco.
Si chiama Prevenar 13, l’ultimo nato di casa Pfizer.
Ma adesso diamo anche un pò di numeri: sono 1160 i soggetti che hanno sperimentato i due vaccini inoculati contemporaneamente senza dimostrare interferenza.
Le infezioni da pneumococco aumentano progressivamente dopo i 50 anni per arrivare ad un picco dopo i 65 ed in questa fascia il bastardo batterio è responsabile fino al 40% di tutte le polmoniti.
Ma lo pneumoccocco colpisce pure i piccoli soprattutto nei primi cinque anni.
Dunque mentre per gli adulti è sufficiente una sola dose che si può fare in qualunque momento tranne che nei casi di febbre, da non doversi ripetere annualmente, per i bambini ne sono necessarie 3: al 3°mese, al 5° e al 12°.
Il vaccino è coniugato, sì, diciamo sposato (da ciò deriva la sua maggior efficacia rispetto a quello precedente): gli zuccheri della capsula del batterio sono uniti ad una proteina ‘carrier‘ che in questo caso è quella innocua del bacillo difterico.
La coniugazione che determina un maggior segnale ed ingombro del vaccino, fa sì che il nostro sistema immunitario lo riconosca meglio e si attivi in modo più completo per produrre gli anticorpi e le cosidette ‘cellule della memoria‘.
Questo reggimento del sistema immunitario trattiene il ricordo di aver incontrato una parte dello pneumococco cosicchè se lo ritrova davanti riequipaggia l’esercito di anticorpi per scongiurare e allontanare l’infezione.
Per maggiori informazioni sullo pneumococco, comunque, è possibile consultare il sito http://www.infopneumococco.it/.
E le note dolenti? L’offerta del piano vaccinale è diversa e piuttosto scarsa da regione a regione ed è gratuita solo per alcuni soggetti.
Il costo si aggira intorno ai 60 euro e le 3 dosi per i bambini diventano un bell’onere economico.
Il vaccino naturalmente protegge solo per i sierotipi presenti e non per gli altri.
Negli eccipienti sono presenti sali di alluminio.
Per la cronaca, nel dicembre 2010 Prevenar 13 è stato introdotto nel primo programma di immunizzazione infantile nei paesi in via di sviluppo, tra i quali il Nicaragua ed è la prima volta, sostiene Pfizer, che il lancio di un vaccino nei paesi in via di sviluppo avviene solo un anno dopo quello dei paesi industrializzati.
Chissà! Forse anche per rimbiancare i sepolcri dopo lo scandalo del Trovan, farmaco sperimentale che, sotto copertura di scopo umanitario, ha causato morti ed invalidità permanenti in bambini nigeriani e la cui storia ha ispirato John Le Carrè per il romanzo ‘the constant gardener’.
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