Laboratorio SiciliaAi meridionali piace l’asse Pd-Udc. Anche per questo Bersani stravince

Al sud non c'è storia. Bersani stravince ovunque dalla Sicilia alla Calabria, passando per Puglia, Campania e Basilicata. Il "fattore affluenza", in calo del 20% rispetto al primo turno, non influi...

Al sud non c’è storia. Bersani stravince ovunque dalla Sicilia alla Calabria, passando per Puglia, Campania e Basilicata. Il “fattore affluenza”, in calo del 20% rispetto al primo turno, non influisce sul risultato nel meridione. Anzi. Il segretario nazionale del Pd aumenta ancor di più le percentuali, e, in Calabria, sfiora il 75%.

E’ vero: era nelle cose che Pierluigi Bersani vincesse al secondo turno. Il cosiddetto apparato al sud era tutto con lui, tranne alcune eccezioni, che di certo non hanno influito sull’esito del confronto. Oltretutto al ballottaggio, sopratutto al sud, gli elettori di Vendola, concentrati principalmente in Puglia, si sono riversati tutti sul segretario nazionale.

Ma veniamo ad alcuni dati. Nei capoluoghi di regione, da Palermo a Napoli, passando per Catanzaro, Potenza e Bari, Pier Luigi Bersani surclassa il rottamatore Matteo Renzi. Picchi massimi a Bari e Napoli, dove (addirittura) sfiora il 75%. Una curiosità: in tutta la provincia di Vibo Valentia Bersani raccoglie l’87% dei consensi, una percentuale che il segretario nazionale non riesce ad ottenere in nessuna provincia di una regione rossa, come l’Emilia Romagna. Un caso?

Ecco. Se Bersani lascia dietro Renzi di 30 punti percentuali, lo deve al sud, e su tutto all’apparato sudista del partito, che non ha lasciato spazio al sindaco di Firenze. E’ ormai chiaro che le regioni del sud si siano trasformate in “regioni rosse”. Il sud dice sì al modello Pd-Udc, portato avanti in questi mesi da Bersani, e risultato vincente alle regionali siciliane.

Ecco le “nuove regioni rosse” fungeranno da traino per la scalata di Bersani a Palazzo Chigi. Ovviamente, Monti permettendo.

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Twitter:@GiuseppeFalci

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