La vita riserva molte sorprese e diversi mestieri. A me è capitato di finire a fare il professore – ok, tirare in ballo il sottoscritto non è interessante e tanto meno stilisticamente appropriato, sarebbe meglio discutere su altro e altri. Infatti: finito a fare il professore, ultimi venti minuti di lezione e le alunne che già non hanno voglia di stare tra i banchi, sono in vacanza con la testa, per di più dopo un compito in classe.
Dunque, cosa sperate di trovare sotto l’albero? Boh, niente (come si dice niente in inglese, prof?), mah e di nuovo boh. Non sanno cosa vogliono, a parte quelle con le idee chiare (una borsa, un paio di scarpe, un telefonino nuovo). Occorre pestare e stimolarle e alla fine fiocca una risposta quasi unanime: soldi. Money? Yes, money. Vogliono i soldi sotto l’albero – oppure un modello di A&F, se ci sia un nesso logico di mezzo non lo so, so solo che A&F è un ottimo punto di riferimento quando si portano sessanta ragazzi in giro d’estate tra Parigi, Londra e Norwich: ci ritroviamo qui tra un’ora, là in fondo c’è A&F, più avanti Hollister, altrimenti dietro qui McDonald’s e dall’altra parte KFC e Starbucks, sicuro li ritroverai tutti e sessanta facendo il giro. Comunque, vogliono soldi per comprarsi quel che vogliono. E cosa volete? Boh. E lei prof? Che chiuda il 2012.
Anno duro, come l’avversario che non molla l’osso, che ti ospita nel suo stadio esposto a vento e pioggia (tipo il Connacht, franchigia irlandese con sede nell’omonima provincia, più precisamente a Galway). Quando credi che conceda un po’ di spazio, torna a ripresentarsi come rognosa compagine di giocatori spersi sull’isola irlandese che danno un senso al loro anno rompendoti le balle. Viviamo in tempi difficili, chi coltiva orgoglio, amicizia fraterna, sofferenza, preghiera, violenza regolata, faccia a faccia e rispetto è anacronistico. Nella conferenza stampa di fine anno, il premier Mario Monti ha pure offeso il termine “conservatore” in una sua querelle con Nichi Vendola – che non è un conservatore, è semplicemente un comunista che si cosparge di profumo alle violette, il conservatorismo è roba seria, ha a che vedere con l’individuo nel suo essere libero e infatti il dirigista Monti l’ha trattato male.
Comunque, è Natale e anche questo blog latitante porge i sentiti auguri di ritrovarsi di fronte ad un Bambino e rivolgergli i buoni propositi e le speranze per ciò che verrà – d’altronde è il gesto automatico che compiamo di fronte ad un moccioso: guardando lui e augurandogli ogni bene, non facciamo altro che augurarlo contemporaneamente a noi stessi. Va di moda trattare di economia, politica, notiziole varie, fingersi somari ed esperti di calcio: non mi sento anacronistico, ma preferisco stare sulle mie. Tutti invitati a bere assieme nella notte della Vigilia, come suggerisce la foto. Cheers!
Ps: mi permetto di sancire la mia canzone dell’anno, colonna sonora della spedizione in Norfolk con i sessanta studenti al seguito e di una bella estate.