Sta facendo il giro del Web, in queste ore, il video virale pubblicato dalla filiale portoghese di Microsoft: in perfetto stile “candid camera” un commesso piuttosto giovane (eufemismo) mostra a una serie di clienti visibilmente sorpresi come si utilizza Windows 8.
Una strategia comunicativa che mira, ovviamente, a rispondere a quanti finora hanno criticato l’interfaccia completamente rinnovata del sistema operativo. Non è vero che è difficile imparare ad utilizzarla, ecco la tesi di fondo, ci riesce anche un bambino.
La prontezza con cui Microsoft risponde alle critiche non deve stupire: nel mondo della tecnologia, infatti, a contare non è solo la realtà, ma anche la percezione. Nelle strategie di marketing communication di tante le grandi aziende ricorre spesso il concetto di perception shifting, un parolone che possiamo parafrasare con “andiamo e facciamo cambiare idea alla gente in strada”. In questi casi, poi, la questione è di primaria importanza perché può dar vita a una spirale che si autoalimenta. Mi spiego: a prescindere dal fatto se la nuova interfaccia di Windows sia facile da utilizzare o no, se si diffonde la percezione che è difficile da usare le persone saranno sempre meno propense a provarla.
Ora, di certo, è ancora presto per giudicare. Ricordo che anche ai tempi dell’uscita della versione 2007 di Microsoft Office ci furono polemiche a causa della nuova interfaccia a linguette “Ribbon” che sostituiva i menù a tendina. Poi, però, con il tempo scomparvero. Non è detto che sarà lo stesso per Windows 8. E per il CEO Steve Ballmer, che ha già all’attivo il fallimento di Vista, questa è davvero l’ultima chiamata.