Succede nell’entroterra di una regione un tempo democristiana, definita da Ilvo Diamanti una regione “bianca”, una regione dove la Dc veleggiava intorno al 50%. E Caltanissetta, capoluogo di provincia al centro della Sicilia, era una città “democristiana”, e fiera di esserlo. Ma oggi non è più così.
Basta dare un’occhiata al primo turno delle primarie del centrosinistra della scorsa settimana. Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Pd, e vincitore al primo turno, ha superato, seppur di poco, il 60% in tutta la provincia di Caltanissetta, un tempo “democristiana”. Aggiungiamo, qualora fosse stato dimenticato, che il neo governatore della regione Sicilia si chiama Rosario Crocetta, il quale è nato e vive a Gela, in provincia di Caltanissetta. E a Montedoro, come abbiamo scritto ieri su questo blog, Pierluigi Bersani ha sfiorato il 90%.
A poche ore dal ballottaggio fra Matteo Renzi, e Pierluigi Bersani, resta soltanto un ricordo della Caltanissetta “democristiana”. Come sottolinea la pagina facebook “Matteo Renzi comitato di Caltanissetta”, «orse vi sembrerà incredibile ma vi assicuro che è la triste verità..l’ufficio provinciale di Caltanissetta ha rigettato 179 richieste di registrazione per il ballottaggio su 179. Capolavoro di democrazia e partecipazione!».
Ecco. Oggi più che mai Caltanissetta è la Stalingrado di Bersani.
Twitter: @GiuseppeFalci