Africa CallingSi apre uno spiraglio per i profughi dalla Libia?

Il conto alla rovescia che porterà alla chiusura dell'Emergenza Nord Africa continua a scorrere, ma qualcosa pare muoversi. Mancano diciotto giorni al 31 dicembre, data in cui il Ministero dell'Int...

Il conto alla rovescia che porterà alla chiusura dell’Emergenza Nord Africa continua a scorrere, ma qualcosa pare muoversi.

Mancano diciotto giorni al 31 dicembre, data in cui il Ministero dell’Interno smetterà di erogare i contributi per l’accoglienza dei profughi arrivati in Italia per sfuggire alla guerra in Libia. E nonostante siano passati quasi due anni dalla proclamazione dello stato di emergenza, per molti dei 18mila stranieri ancora accolti nei centri disseminati in tutta la Penisola, il destino è più che mai incerto.

L’hanno gridato forte un centinaio delle persone coinvolte in questa emergenza durante la protesta messa in scena lunedì mattina a Milano. L’hanno ribadito, ancora una volta, tre delle numerose associazioni impegnate in questo campo, Medici per i Diritti Umani, Naga e Cittadini del Mondo, lanciando un appello al Governo. “Il rischio concreto – scrivono – è che la maggior parte di queste persone, si ritrovi sulla strada senza aver potuto accedere ad un reale percorso di integrazione… Si troveranno senza dimora e faranno inevitabilmente riferimento soprattutto ai comuni delle grandi aree metropolitane, già in difficoltà nel gestire l’accoglienza ordinaria dei rifugiati”.

Eppure, dai Ministeri coinvolti arrivano rassicurazioni, al momento solo verbali, che vanno nella direzione opposta. Ieri, Natale Forlani, direttore generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha dichiarato a margine di un convegno a Roma che queste persone “non resteranno per strada”.

“Nell’immediato – ha aggiunto – il ministero dell’Interno ha già comunicato di prevedere una proroga del sistema di assistenza per i primi mesi del prossimo anno e stiamo preparando un’intesa col ministero dell’Interno e quello del Lavoro per un piano di inserimento socio lavorativo. Abbiamo sempre fatto fronte alle difficoltà e sono fiducioso per la prima parte dell’anno. Il ministero dell’Interno ha comunicato che il tema è affrontato”.

Su una lunghezza d’onda simile si era sintonizzata, lunedì mattina, anche Angela Pria. Il capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno è intervenuta a Milano alla presentazione dell’annuale rapporto Sprar. Insieme a lei Flavio Zanonato, sindaco di Padova e delegato Anci all’immigrazione, è tornato a chiedere un incontro urgente con il Ministro Cancellieri perché “la situazione rischia di diventare drammatica in termini di esposizione delle persone a forte rischio di marginalizzazione ma anche in termini di grave disagio sui territori’’.

Il countdown intanto continua la sua corsa. Secondo molte realtà del terzo settore, una proroga dell’accoglienza consentirebbe almeno di superare i mesi invernali, i più critici per il clima e per il conseguente sovraccarico dei servizi per le persone in difficoltà. Se invece non verrà preso nessun provvedimento concreto, l’Emergenza Nord Africa rischierà di chiudersi solo dal punto di vista formale.

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