«Quella di oggi è un Udc completamente diversa da quella di 5-7 anni fa, che non ha nulla a che vedere con Berlusconi e con la destra. Che ha fatto un’opera di rinnovamento interno e proprio per questa ragione ha scelto Crocetta». Era il 24 ottobre scorso, e Gianpiero D’Alia, capogruppo dell’Udc al Senato, e leader dello stesso partito in Sicilia, in un lunga intervista su L’Unità tesseva le odi della “nuova Udc”. «Depurata dai cuffariano», o meglio decufarizzata, come preferisce spiegare lo stato maggiore degli eredi della Balena Bianca.
Eppure, scopriamo questa sera sul quotidiano on line LiveSicilia, che uno sfilza di avvisi garanzia sono stati notificati da carabinieri del reparto operativo di Siracusa a politici nell’ambito di un’inchiesta per voto di scambio con il clan Nardo di Lentini coordinata dalla Procura di Catania. E tra i destinatari c’è anche il deputato Udc, Giuseppe Sorbello, ex sindaco di Melilli. A Sorbello è contestato il voto di scambio aggravato per le campagne elettorali per le comunali di Melilli del maggio del 2007 e per le regionali del 2008.
Di certo non spetta a noi fare la morale, e non è nelle nostre corde essere giustizialista. Ma la domanda questa sera sorge: siamo sicuri che l’Udc siciliana, decuffarizzata e “completamente diversa”, abbia le stesse caratteristiche dell’Udc di Savino Pezzotta?
@GiuseppeFalci